Come spesso capita nella ricerca scientifica, uno studio che si prefigge un determinato risultato si imbatte in una scoperta inaspettata. È quello che è successo a Philip Lucas, che ha coordinato un’osservazione durata 10 anni dell’Università britannica dell’Hertfordshire a cui ha collaborato anche il nostro Istituto Nazionale di Astrofisica.
Lo studio
Lo studio pubblicato sulla rivista Royal Astronomical Society aveva come obbiettivo l’osservazione delle stelle appena nate, le cosiddette protostelle, per osservarle durante le tipiche esplosioni che avvengono nel disco di materia che ruota lentamente intorno a loro. Si tratta di un processo poco conosciuto che può durare anche diverse decine di anni e i cui meccanismi sono ancora poco chiari.
La caccia alle protostelle nel cuore della Via Lattea ha però portato i ricercatori ad imbattersi in una tipologia di stelle, mai osservate prima. Si tratta di stelle molto vecchie, giganti rosse, invisibili nella luce ottica. In particolare 21 di queste giganti rosse, “scovate” nel cuore della galassia, hanno un comportamento anomalo. Queste 21 stelle hanno mostrato cambiamenti ambigui di luminosità per tutta la durata dell’indagine.
Una nuova tipologia di stelle
Analizzando lo spettro di 7 di queste stelle si è avuta la conferma che si trattava di un nuovo tipo di stella gigante rossa. Una stella anziana, che resta in silenzio per anni o decenni e poi emette deboli sbuffi di fumo, in un modo del tutto inaspettato. Da qui il soprannome di “stelle fumatrici”. Per queste osservazioni il pool internazionale di ricerca ha utilizzato i telescopi Vista e Vlt dello European Southern Observatory, in Cile, gli osservatori di Capodimonte e di Roma e altre installazioni in Corea del Sud, Brasile e Germania.
“Sembrano molto fioche e rosse per diversi anni, al punto che a volte non riusciamo a vederle affatto” ha affermato il professor Dante Minniti dell’Andrés Bello University del Cile, ideatore dell’indagine.
Fonti:
Ansa.it
astrospace.it