domenica, Aprile 28

Sudore, intelligenza e puzza: facce della stessa medaglia?

Dopo una primavera insolitamente molto piovosa, con numerosi fenomeni estremi e temperature fresche, finalmente l’estate si fa strada. Il sole inizia a farla da padrona e le temperature si innalzano sensibilmente. È in queste condizioni che sudiamo più copiosamente. Quello che può sembrare un fastidio sgradevole, che non ci fa sentire in ordine e magari scatena anche qualche “odore” di cui faremmo volentieri a meno, è invece una funzione essenziale per la vita umana.

Cos’è il sudore e il suo ruolo nell’intelligenza umana

Il sudore è un liquido ipotonico secreto dalle ghiandole sudoripare della pelle. È composto di acqua, ioni, urea e immunoglobuline. È composto anche da colesterolo e, durante sforzi fisici rilevanti, acido lattico. La sua funzione è essenziale, disperdere il calore eccessivo che potrebbe mettere in serio pericolo la nostra salute e perfino la nostra vita.

Gli scimpanzé hanno la metà delle ghiandole sudoripare degli esseri umani e perciò impiegano più tempo a disperdere il calore in eccesso, mentre molti quadrupedi assolvono a questa funzione ansimando. Molto più efficace è invece per l’appunto la sudorazione che grazie alla consistente presenza di acqua, rinfresca la pelle.

La perdita dei peli e lo sviluppo di un’importante sudorazione prodotta dalle ghiandole eccrine è uno degli ausili fondamentali per la protezione dell’organo più importante dell’organismo umano: il cervello, particolarmente sensibile all’innalzarsi delle temperature. In altri termini se siamo l’unica specie senziente e creativa del pianeta, un parte del merito è dell’essenziale funzione della sudorazione.

Quando sudiamo e l’importanza di reidratarsi

D’estate sudiamo anche a riposo, ma certamente in presenza di attività fisica intensa o in condizioni ambientali difficili, perdiamo molta acqua attraverso la sudorazione. Un uomo dal peso di 70 chili è costituito da circa quaranta chili d’acqua. A riposo ne perde circa un litro e mezzo tra sudorazione, urina e respirazione.

Lo stesso quantitativo può essere consumato in un’ora soltanto se si è impegnati in un’intensa attività fisica. Se questa attività fisica si svolge in un giorno d’estate con una forte insolazione si può arrivare a perdere dai 10 ai 12 litri di acqua al giorno. Da qui la necessità di una corretta idratazione. Se l’acqua non viene reintegrata in maniera adeguata si va incontro a mal di testa e letargia, dopo solo 3-5 litri d’acqua consumati.

Dopo 6 o 7 litri persi, il rischio di problemi cerebrali si fa molto alto, con 10 litri di acqua persi, un uomo di 70 chili rischia il collasso cardiocircolatorio e la morte. Il sudore è attivato dal rilascio di adrenalina, ecco spiegato perché si suda quando si è stressati. A differenza del resto del corpo, i palmi delle mani non sudano per reazione allo sforzo o al caldo, ma solo allo stress.

Il sudore viene prodotto da due tipi diversi di ghiandole, le eccrine e le apocrine, confinate per lo più sotto le ascelle e l’inguine e producono un sudore più appiccicoso e denso. Uno degli inconvenienti più fastidiosi del sudore è il cattivo odore.

In realtà però il sudore non ha alcun odore, quello sgradevole sentore che emana è causato dalla scissione chimica di alcuni batteri. Le due sostanze chimiche che ne sono responsabili – acido isovalerico e metandiolo – sono prodotte anche dall’azione dei batteri su alcuni formaggi, motivo per cui spesso piedi e formaggio hanno un odore molto simile.

Sudare come un maiale

Nelle giornate più torride per sottolineare l’abbondante sudorazione, spesso affermiamo di “sudare come un maiale”. Mai espressione è stata più scorretta dal punto di vista scientifico. In realtà i maiali non hanno un sistema di traspirazione e quindi non sudano, per questo si rotolano nel fango per riequilibrare la temperatura interna.

Noi invece sudiamo e non soltanto d’estate e ci capita frequentemente in spazi e luoghi chiusi o ristretti che le nostre narici siano spesso sollecitate da odori sgradevoli. A chi non è capitato in un bus affollato di avvertire l’odore pungente e acuto dell’acido 3-metil-2-esonoico più prosaicamente conosciuto come odore d’ascella?

Puzza e batteri


Oppure nello spogliatoio dopo una partita di calcetto è impossibile non inalare l’odore dell’acido isovalerico, quel concentrato di odori da spogliatoio inconfondibile e dal forte afrore mascolino.
Non parliamo poi di quando siamo costretti ad utilizzare un bagno pubblico, è inevitabile arricciare il nostro naso, aggredito dall’androstenolo, che ricorda perfettamente l’odore di un vespasiano.


Poi c’è l’acido 4-etilottanoico che ricorda senza ombra di dubbio il puzzo di un caprone maschio che non è una bella cosa a meno che non siate una pecorella smarrita e in calore. Gran parte di questi odori provengono dai batteri che banchettano allegramente nelle nostre ascelle.

Le nostre ghiandole aprocrine che si trovano sotto di esse e in prossimità delle parti intime producono una sostanza giallastra ricca di grasso, proteine e vari steroidi. Una vera leccornia per i milioni di batteri che ospitiamo senza neppure far pagare loro l’equo canone.


Insomma se non curiamo la nostra igiene puzziamo di cacca di batterio, questo spiega in buona parte il fiorente stato dell’industria che produce deodoranti e anti traspiranti e che soltanto nel Nord America genera 1,5 miliardi di dollari l’anno di fatturato.

Foto di Clker-Free-Vector-Images da Pixabay

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Fonti:

alcune voci di Wikipedia

Bryson, Bill. Breve storia del corpo umano

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