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Mentre ancora è in corso un estenuante e lunghissimo mercato, oggi inizia la 116ma edizione del massimo campionato di calcio italiano.
Le squadre che vedremo in campo in questo week end, spalmate lungo tutta una serie di orari che sono un antipasto allo “spezzatino” che vedremo tra qualche settimana, sono ancora lungi dall’essere complete.
Fino al 31 di agosto ci sono spazi per acquisti e cessioni e molte delle compagini, sia grandi che “piccole”, hanno ancora buchi tecnici importanti nei loro organici.
A poche ore dal calcio di inizio però la domanda che tutti gli appassionati si pongono è se assisteremo all’ennesima cavalcata verso la vittoria della Juventus.
Molti commentatori intravedono una Juve indebolita dal mercato attuale, a mio modesto parere, da un punto di vista tecnico non mi pare. La perdita di Bonucci in difesa dovrebbe essere compensata da centrali come Benatia e Rugani, e soprattutto gli acquisti di Douglas Costa e Bernardeschi innervano con giovani di prospettiva e di talento, già ampiamente rodati, centrocampo ed attacco della Vecchia Signora.
Semmai il pericolo per la Juve viene da un logoramento anagrafico di alcuni senatori (Buffon, Chiellini, Barzagli) e da un calo di motivazioni in una compagine che da un lato ha vinto sei scudetti consecutivi e dall’altra ha fallito clamorosamente due finali di Champions in tre anni.
Senza fame e rabbia agonistica non si vince in un Campionato duro ed insidioso come quello italiano.
Il Napoli che ha fatto un mercato conservativo è indicato come l’avversario numero uno dei bianconeri e forse il più credibile candidato al titolo.
Di fatto il mercato di Sarri e ADL è stato centrato sul non vendere i titolarissimi e se il Napoli riuscirà a replicare il bel gioco della scorsa stagione, aggiungendo un pizzico di concretezza e cattiveria in più, bè allora tutto è davvero possibile.
Il Milan ha rifondato un’intera squadra, per entità finanziaria è stata la seconda squadra europea dopo il PSG negli acquisti (con la differenza che quest’ultimo ha speso quasi tutto per comprare un solo giocatore Neymar).
Adesso tocca a Montella assemblare rapidamente i tantissimi volti nuovi. Svolta rapidamente e facilmente la pratica dei preliminari di Europa League, l’obiettivo adesso è partire bene e forte in campionato.
La sensazione è che il Milan abbia fatto un all-in per un piazzamento in Champions visto anche la fortissima esposizione finanziaria (chiuderà il mercato con un deficit di oltre 160 milioni di euro).
Anche l’altra milanese, sia pure in modo meno scoppiettante e rapido, ha cambiato molto. Il primo e forse più importante cambiamento è stata la guida tecnica assegnata all’ex allenatore della Roma.
Spalletti ha nel ricostruire autostima, fiducia e sicurezza l’obiettivo decisivo e principale della nuova Inter. I giocatori presi Skriniar, Vecino, Valero non sono certamente nomi altisonanti ma sembrano corrispondere ad operazioni tecniche mirate.
Anche per l’Inter è vitale acciuffare uno dei 4 posti a disposizione per la Champions per sottrarsi alla palude del fair play finanziario.
La Roma delle cosiddette “grandi” mi convince meno,a mio avviso si è indebolita. Di Francesco è alla prima esperienza importante in panchina e sinceramente non mi pare avere lo spessore del predecessore.
Salah, Rudiger e l’ex portiere polacco passato alla Juve non sono stati sostituiti da giocatori sulla carta di altrettanto valore, potremmo assistere al sorpasso da parte dell’altra romana.
La Lazio infatti che ha battuto la Juventus nel primo trofeo della stagione, la Supercoppa italiana, ha una squadra collaudata. Ha risposto alla partenza di Biglia con l’acquisto di un giocatore di grande esperienza internazionale come Lucas Leiva, ha un bravissimo tecnico e se risolverà la grana Keita in maniera intelligente potrà dire la sua nel campionato.
Infine la Fiorentina: anche qui una rivoluzione. Via Sousa e dentro l’aziendalista Pioli. Via Vecino, Valero, Bernardeschi e Kalinic e dentro una nidiata di giovani e giovanissimi, in puro stile Corvino.
L’obiettivo unico e ragionevole è un piazzamento in zona Europa League, la società dei Della Valle spera poi nel tocco magico di Corvino che ha pescato giovani per lo più sconosciuti e di belle speranze per ottenere il prossimo anno qualche lucrosa plusvalenza.
La lotta per la retrocessione per me si gioca tra Benevento, Spal, Crotone e Verona: credo poco in un altro miracolo come quello compiuto la scorsa stagione dalla squadra calabrese.

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