giovedì, Maggio 9

“Tornando a casa”, Julia #18

Nel mondo del fumetto seriale è forte la convinzione tra i fan più assidui che i primi 50 o 100 numeri propongano le storie migliori, raggiungendo un livello nella scrittura e spesso anche nei disegni mai più eguagliati. È il caso, ad esempio, dei mitici primi 100 numeri di Dylan Dog o dei primi 200 di Tex, dove la vulgata comune afferma che Tiziano Sclavi e Gianluigi Bonelli abbiano dato il meglio di se. Questa convinzione vale per molte altre serie, come ad esempio Julia.

Come in tutte le teorie assolute e soggettive esiste un fondo di verità. È indubbio che i primi numeri di una nuova serie abbiano una freschezza e una creatività che con l’andare del tempo sono inevitabilmente destinate ad appannarsi un po’. Questo non sta a significare che non si pubblichino più ottime storie anche quando le serie in questione hanno scollinato diverse centinaia di numeri.

Tornando a casa

Il numero 18 di Julia, “Tornando a casa” rientra nel novero di quelle prime storie che sono autentici gioiellini, delle pietre miliari della lunga epopea della criminologa di Garden City. Qui Giancarlo Berardi, coadiuvato nella sceneggiatura da Giuseppe De Nardo e Mauro Montero ha confezionato un noir, nel quale profondità psicologica dei personaggi, ritmo e azione si fondono mirabilmente.

La trama (senza spoiler)

Come abbiamo accennato si tratta di un noir, dopo poche tavole sappiamo chi è l’autore di una serie di efferati omicidi che sconvolgono Garden City in una fredda giornata invernale. Jimmy Nichols ha scelto una strada senza ritorno.

La vita gli pesa sulle spalle come un macigno insostenibile, ha perso il lavoro e la speranza. In una città nevosa, si aggira come un fantasma fino all’esplosione del raptus. Lo “spree killer” uccide a caso chi incontra sul suo cammino, in luoghi sempre diversi… Ma Jimmy segue una logica precisa, lasciando dietro di sé una scia di sangue. Julia farà di tutto per trovarlo, in una disperata corsa contro il tempo, che terminerà con un finale amaro, come è spesso quello della vita di alcune persone stritolate da un fato avverso e implacabile.

128 tavole…

Tornando a casa” usufruisce ancora delle 128 tavole che nel marzo del 2000 quando esce l’albo, fa di Julia la testata regolare Bonelli con maggiore foliazione. Questo plus di pagine permette agli autori di irrobustire trama, tessuto psicologico e ritmo dell’azione, dando al lettore attento il giusto spessore di un contenuto di alta qualità. I disegni di Luca Vannini e di un’ancora acerba Laura Zuccheri. hanno un tratto spigoloso, quasi geometrico che non me li fa amare in modo particolare. La copertina di Marco Soldi è invece evocativa ed efficace.

La valutazione

Soggetto e sceneggiatura: 8,5

Disegni: 6,5

Copertina: 7,5

Media: 7,50

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