giovedì, Maggio 9

Cratere lunare possibile origine della “seconda luna” della Terra

Cratere lunare possibile origine della “seconda luna” della Terra. I ricercatori ritengono che la seconda luna si sia staccata dalla prima. Si tratta di un pezzo di roccia che condivide l’orbita della Terra attorno al Sole. La provenienza dell’asteroide Kamo’oalewa, scoperto nel 2016, è un mistero. I ricercatori però ritengono che possa trattarsi di un pezzo della nostra Luna. Una nuova analisi ha addirittura identificato il cratere da cui potrebbe essere stato prodotto.

Utilizzando delle simulazioni numeriche, un team guidato dall’astronomo Yifei Jiao dell’Università Tsinghua in Cina ha determinato le proprietà del cratere. Questo, molto probabilmente, ha prodotto l’asteroide. Il team ha infatti trovato delle prove che corrispondono a quelle proprietà. Il cratere in questione è il Giordano Bruno, situato sul lato opposto della Luna.

Il team ha reso noto che: “Abbiamo esplorato i processi di migrazione dei frammenti lunari indotti dall’impatto nello spazio coorbitale della Terra. Abbiamo poi presentato il supporto per la possibile origine di Kamo’oalewa dalla formazione del cratere Giordano Bruno alcuni milioni di anni fa. Ciò collegherebbe direttamente uno specifico asteroide nello spazio al cratere sorgente sulla Luna e suggerisce l’esistenza di più piccoli asteroidi composti da materiale lunare ancora da scoprire nello spazio vicino alla Terra”.

Il cratere e l’asteroide

La Terra, rispetto alla maggior parte dei pianeti del Sistema Solare, è decisamente inferiore numericamente per quanto riguarda i satelliti. Infatti, l’unico satellite naturale che condivide il nostro spazio orbitale sembra essere solo la Luna. È molto difficile vedere le cose nello spazio, anche se sono vicine, e si tende a trascurare le “minilune” aggiuntive che si trovano nelle nostre vicinanze.

Kamo’oalewa è in giro da molti secoli, e condivide la vicinanza orbitale della Terra con il Sole. La sua distanza dalla Terra varia in modo significativo. Nonostante ciò è stato individuato, divenendo subito un enigma. L’anno scorso gli scienziati hanno pubblicato un documento con una spiegazione molto plausibile.

Il modo in cui Kamo’oalewa riflette la luce e il suo colore sono molto simili a quelli della superficie lunare e per nulla simili agli altri asteroidi vicini alla Terra. Uno studio approfondito delle sue proprietà orbitali, ha concluso che la strana roccia un tempo faceva parte della Luna. Jiao e i suoi colleghi hanno ora portato l’analisi un ulteriore passo avanti. Ciò è stato possibile utilizzando le proprietà fisiche e orbitali dell’asteroide e i modelli degli impatti lunari, per capire da dove provenisse.

cratere

Il cratere e i dettagli della creazione dell’asteroide

L’asteroide Kamo’oalewa ha una rotazione piuttosto rapida, quindi deve essere un corpo solido. Altrimenti si disperderebbe in tanti frammenti. Essendo un monolite, è giusto presumere che sia stato scavato come un unico pezzo piuttosto che come un mucchio congelato di detriti sciolti espulsi da un impatto. Lavorare all’indietro implica un impatto che ha lasciato un cratere grande, con una dimensione di circa 10-20 chilometri.

Gli asteroidi vicini alla Terra non tendono a rimanere vicino al nostro pianeta per più di 100 milioni di anni. Questo significa che Kamo’oalewa deve essere più giovane di questa datazione. Un impatto delle dimensioni necessarie per estrarre l’asteroide produrrebbe anche detriti, che dovrebbero rimanere lì per circa 10 milioni di anni. Poiché non abbiamo trovato tali detriti, ciò implica che Kamo’oalewa abbia un’età compresa tra 10 e 100 milioni di anni.

Non ci sono molti crateri sulla Luna che soddisfano i requisiti di dimensione e che hanno anche meno di 100 milioni di anni. Ci sono solo alcune decine di candidati. Ed è proprio il cratere Giordano Bruno, largo 22 chilometri e vecchio meno di 10 milioni di anni il migliore tra questi secondo i ricercatori.

Conclusioni

Il team ha reso noto che: “È chiaro che i crateri più grandi e più giovani sono le fonti più probabili, poiché producono più frammenti in fuga che rimangono ancora nello spazio o nella regione coorbitale della Terra. In effetti, Giordano Bruno è l’unico possibile cratere sorgente che soddisfa questo criterio”.

La composizione del pirosseno attorno alle pareti e al bordo del cratere è simile alla composizione di Kamo’oalewa. Secondo i ricercatori sono 400 i frammenti delle dimensioni di Kamo’oalewa che sarebbero stati espulsi dal sito in seguito all’impatto di un asteroide di soli 1,66 chilometri di diametro. Le simulazioni suggeriscono che la maggior parte di questi frammenti sarebbero stati scagliati fuori dallo spazio coorbitale della Terra entro 10 milioni di anni dopo l’impatto. Nonostante ciò, è assolutamente possibile che rare eccezioni rimangano in un’orbita simile a quella di Kamo’oalewa.

Le prove sono tutt’altro che conclusive, ma presto saremo in grado di scoprirlo. Abbiamo dei meteoriti lunari, qui sulla Terra, che sono stati collegati al cratere Giordano Bruno. L’Amministrazione spaziale nazionale cinese ha già in programma di lanciare Tianwen-2 il prossimo anno. Una missione di campionamento di asteroidi che esplorerà Kamo’oalewa, recupererà un campione e li porterà sulla Terra affinché gli scienziati possano studiarlo. Forse anche le missioni future potrebbero scoprire cosa è successo al resto delle rocce volate nello spazio con Kamo’oalewa. La ricerca è stata pubblicata su Nature.

FONTE:

https://www.sciencealert.com/this-crater-could-be-where-earths-second-moon-broke-off-the-first-one

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