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Un asteroide sopravvissuto per 4 miliardi di anni

Un asteroide sopravvissuto per 4 miliardi di anni. Potrebbe divenire un eventuale rischio? Sono presenti una grande quantità di rocce e altro materiale che sfreccia intorno al nostro sistema solare, sia come asteroidi che comete. Se uno di questi venisse verso di noi, potremmo mai impedire con successo la collisione con il nostro pianeta?

Sembra esserci un tipo di asteroide che potrebbe essere particolarmente difficile da distruggere. Gli asteroidi non sono altro che dei pezzi di detriti rocciosi presenti nello spazio, probabili resti di un passato, piuttosto violento, che ha caratterizzato il nostro sistema solare.

Riuscire ad analizzare questi oggetti può rivelare le loro proprietà fisiche, indizi riguardanti l’antica storia del sistema solare. Inoltre, può rendere note le minacce che queste rocce spaziali possono rappresentare per il nostro pianeta.

In un recente studio pubblicato negli Atti della National Academy of Sciences, è stato scoperto che gli asteroidi formati da cumuli di macerie sono un tipo di asteroide estremamente resistente e difficile da distruggere per collisione.

Gli asteroidi: due principali tipologie

Gli asteroidi, oggetti principalmente concentrati nella fascia degli asteroidi, possono essere classificati in due principali tipologie. Queste sono i monoliti, oggetti formati da un solido pezzo di roccia. Gli asteroidi di tipo monolitico di circa un chilometro di diametro, come stimato dai ricercatori, hanno una durata di vita di poche centinaia di milioni di anni nella fascia degli asteroidi. Potrebbe sembrare molto ma in realtà non è affatto una datazione lunga rispetto al nostro sistema solare.

L’altra tipologia sono gli asteroidi formati da cumuli di macerie. Questi sono interamente costituiti da moltissimi frammenti, espulsi durante la distruzione totale o parziale di asteroidi monolitici preesistenti. Di questa tipologia non si conosce veramente la durabilità, e quindi la potenziale durata della vita.

Gli asteroidi formati da macerie

La missione DART, a settembre del 2022, ha colpito con successo l’asteroide Dimorphos. L’obiettivo di questa missione era quello di testare se fossimo in grado di deviare un asteroide, colpendolo con un piccolo velivolo spaziale. Una missione conclusa con un clamoroso successo.

Le immagini riprese da recenti missioni di asteroidi della Japan Aerospace Exploration Agency (JAXA), che ha fatto visita agli asteroidi Itokawa e Ryugu, e della NASA per l’asteroide Bennu, hanno mostrato che Dimorphos non è altro che un asteroide formato da cumuli di macerie.

Le missioni hanno mostrato che gli asteroidi con cumuli di macerie sono caratterizzati da una bassa densità, per via della loro porosità. Questi oggetti sono piuttosto abbondanti, e, poiché sono formati da frammenti frantumati di asteroidi monolitici, sono relativamente piccoli e quindi difficili da individuare dalla Terra. Per questo motivo questi asteroidi rappresentano una grave minaccia per la Terra, un motivo molto importante per comprenderli meglio.

Gli asteroidi e la loro polvere

La navicella spaziale Hayabusa progettata da JAXA nel 2010 è tornata dall’asteroide Itokawa, un oggetto lungo 535 metri, a forma di nocciolina. La sonda ha portato con sé più di mille particelle di roccia, ciascuna più piccola di un granello di sabbia. Questi sono stati i primi campioni in assoluto riportati da un asteroide.

Le immagini scattate dalla sonda Hayabusa, mentre era ancora in orbita attorno a Itokawa, hanno dimostrato per la prima volta l’esistenza di asteroidi formati da cumuli di macerie. I primi risultati ottenuti dal team JAXA, che ha analizzato i campioni restituiti, hanno mostrato che Itokawa si è formato dopo la completa distruzione di un asteroide genitore, che era largo almeno 20 chilometri.

Asteroidi giganti che durano per sempre

I risultati ottenuto dal team hanno mostrato che l’enorme impatto che ha distrutto l’asteroide genitore di Itokawa ha formato l’oggetto attuale, un evento avvenuto più di 4,2 miliardi di anni fa, una datazione paragonabile al sistema solare. Un risultato del tutto inaspettato. Ciò rende noto che Itokawa è sopravvissuto molto più a lungo rispetto alle sue controparti monolitiche.

La sua sopravvivenza, così sorprendentemente lunga per un asteroide, è riconducibile alla sua natura. Infatti, essendo un cumulo di macerie, Itokawa è poroso per circa il 40% della sua dimensione. In altre parole, quasi la metà dell’asteroide è costituita da vuoti, quindi le continue collisioni provocano degli schiacciamenti e non delle rotture.

Conclusioni

I risultati delle ricerche hanno reso noto che gli asteroidi con cumuli di macerie sono molto più abbondanti nella fascia degli asteroidi di quanto si pensasse una volta. Questo perché una volta formati gli asteroidi formati da cumuli di macerie sembrano essere molto difficili da distruggere.

Si tratta di un’informazione fondamentale per poter prevenire qualsiasi potenziale collisione di asteroidi con la Terra. La missione DART è riuscita a spingere l’orbita dell’asteroide che ha preso di mira, rendendo nota l’efficacia di un trasferimento di energia cinetica tra un piccolo velivolo spaziale e un asteroide con cumuli di macerie.

Questi oggetti sembrano essere naturalmente resistenti alla distruzione se colpiti. Pertanto, se ci fosse una minaccia imminente e imprevista per la Terra sotto forma di un asteroide in arrivo, probabilmente avremmo bisogno di un approccio più aggressivo.

Come ad esempio l’onda d’urto di un’esplosione nucleare nello spazio, una grande esplosione che sarebbe in grado di trasferire molta più energia cinetica ad un asteroide con cumulo di macerie naturalmente ammortizzato, riuscendo così a spingerlo via. Ma quindi dovremmo davvero testare un approccio con onde d’urto nucleari? Una domanda di cui non abbiamo ancora una risposta.

FONTE:

https://www.sciencealert.com/this-asteroid-has-survived-for-4-billion-years-that-could-be-a-huge-problem?fbclid=IwAR0IXoZcFnJon9cOc-pd-Kb3W2yEtBNi0RDyzZJXnGXGdy4s-lowDH88USg

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