giovedì, Maggio 16

Adattamenti decisivi

L’esempio classico è quello delle giraffe, che una volta avevano colli molto meno lunghi di oggi. Quelle che nascevano con una predisposizione genetica ad uno sviluppo maggiore del collo, erano senz’altro avvantaggiate per la presa di foglie dalle alte acacie. Quindi via via nel corso del tempo si sono diffuse giraffe dal collo lungo, per adattamento al loro ambiente di vita. Invece altri individui dal collo più corto sono scomparsi. Non tutti sono d’accordo con questa spiegazione, perché ritengono che un collo robusto possa essere molto utile anche nelle contese tra individui della stessa specie.

Le talpe sono diventate praticamente cieche a causa della vita sotto terra, sviluppando invece l’olfatto, mentre le aquile hanno acquisito una vista acutissima per individuare e colpire con precisione le loro prede scendendo in picchiata.

Nel deserto verso il mezzogiorno, col sole a picco, le lucertole trovano rifugio in buche sotto la sabbia. Alcune addirittura possono rimanere in estivazione, letargo estivo, per cinque anni, risvegliandosi e uscendo solo nel breve periodo di piogge. Il dromedario può bere in pochi minuti 100 litri d’acqua nelle oasi, conservandone buona parte in sacche dentro la pancia. La gobba è invece un deposito di grasso da consumare in mancanza di cibo.

I pesci polmonati australiani, prima dei periodi secchi, si scavano tane nel fango, avvolgendosi in un bozzolo di mucillagine; respirano mediante una piccola galleria che arriva in superficie, grazie alla vescica natatoria, collegata alla bocca e ricca di vasi sanguigni.

Negli ambienti molto freddi animali come l’orso polare hanno sviluppato folte e calde pellicce, oltre a spessi strati di grasso, utili anche in caso di cibo scarso. Certi animali in ambienti temperati, con inverni freddi ed altre stagioni miti, scelgono o la migrazione, come rondini e cicogne, o il letargo, come anfibi e serpenti.

Gli adattamenti animali ad ambienti diversi e condizioni climatiche avverse, che comportano modificazioni morfologiche e fisiologiche notevoli, sono dunque fondamentali sia per la sopravvivenza che per la riproduzione. Non sempre gli individui più forti sono in grado di adattarsi, basti pensare all’estizione dei mastodontici dinosauri, contemporanea al successo progressivo dei pur piccoli mammiferi.

Foto di Dirk (Beeki®) Schumacher da Pixabay

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