giovedì, Maggio 16

L’impatto dell’asteroide di Chelyabinsk

L’impatto dell’asteroide di Chelyabinsk. Gli asteroidi resi invisibili dalla luce del Sole. L’evento, avvenuto 10 anni fa, getta uno sguardo verso il futuro. La popolazione di Chelyabinsk, in Russia, il 15 febbraio 2013, ha vissuto un evento scioccante. Eppure, è stata una piccola frazione della devastazione che un asteroide, in rotta di collisione con la Terra, potrebbe provocare.

Gli esperti della difesa planetaria della NASA oltre ad osservare l’evento dell’impatto di Chelyabinsk avvenuto 10 anni fa, guardano anche al futuro e a tutto ciò che l’agenzia ha realizzato da allora nel campo della difesa planetaria.

Oggetti come i meteoriti innocui, ma come anche piccoli asteroidi, impattano quotidianamente sull’atmosfera del nostro pianeta. Questi finiscono per disintegrarsi creando delle stelle cadenti o bolidi. L’ultimo caso è avvenuto lo scorso 12 febbraio, quando un asteroide molto piccolo ha colpito l’atmosfera terrestre sopra la Francia settentrionale. L’oggetto ha dato vita ad uno spettacolo di luci per gli spettatori locali.

Un asteroide troppo piccolo per raggiungere il suolo può essere comunque abbastanza grande da rilasciare una quantità considerevole di energia quando si disintegra, causando così danni significativi al suolo.

L’impatto dell’asteroide

Un bolide, il 15 febbraio del 2013, ha attirato l’attenzione internazionale. L’evento ha visto come protagonista un asteroide delle dimensioni di una casa che ha colpito l’atmosfera terrestre sopra Chelyabinsk, in Russia. L’asteroide ha raggiunto una velocità di circa 17 chilometri al secondo ed è esploso a circa 22 chilometri dal suolo.

L’esplosione è stata equivalente a 440.000 tonnellate di TNT e l’urto d’aria risultante ha fatto esplodere finestre di oltre 300 chilometri quadrati, danneggiato edifici e ferito oltre 1.600 persone, principalmente a causa di vetri rotti. L’avvicinamento dell’asteroide dal cielo diurno non ha permesso di rilevare l’oggetto prima dell’impatto.

L’impatto dell’asteroide e la difesa planetaria

La NASA, da dopo l’impatto di Chelyabinsk, ha istituito l’Ufficio di coordinamento della difesa planetaria dell’agenzia, la PDCO, nel 2016. L’ufficio ha come obiettivo quello di supervisionare e coordinare la missione in corso dell’agenzia di difesa planetaria. Ciò include svolgere un ruolo di primo piano nel coordinare la pianificazione del governo degli Stati Uniti, per la risposta ad un’effettiva minaccia di impatto di un asteroide, se mai ne venisse scoperta una.

Il PDCO, inoltre, finanzia anche osservatori situati in tutto il mondo attraverso il programma di osservazione NEO (Near-Earth Object) della NASA. Questo ha come obiettivo quello di trovare e caratterizzare i NEO, ossia asteroidi e comete che si trovano entro 48 milioni di chilometri dalla Terra. L’agenzia dà particolare attenzione alla ricerca di asteroidi di dimensioni che vanno da 140 metri in su, oggetti che rappresentano i rischi di impatto più gravi per la Terra.

La NASA, per migliorare la capacità di trovare NEO potenzialmente pericolosi, sta anche sviluppando attivamente la missione NEO Surveyor dell’agenzia. La missione ha come obiettivo quello di completare la scoperta del 90% degli asteroidi di dimensioni pari o superiori a 140 metri che possono avvicinarsi alla Terra entro un decennio.

La NASA insieme all‘Agenzia Spaziale Italiana, nel 2022 ha completato con successo la missione DART, il primo test al mondo per deviare l’orbita di un asteroide. La missione ha dimostrato le capacità della tecnologia di deflessione degli asteroidi, utilizzando un velivolo spaziale ad impatto cinetico. La deflessione è stata analizzata dagli esperti di Planetary Defense, così da comprendere i suoi effetti e in quale modo il velivolo spaziale potrebbe essere utilizzato per affrontare una minaccia di impatto di un asteroide in futuro, se mai se ne presentasse la necessità.

Conclusioni

L’impatto di Chelyabinsk è stato una scintilla che ha acceso la conversazione globale riguardante il Planetary Defense. Tuttavia, c’è ancora molto lavoro da fare, un compito in cui la NASA è in prima linea. La NASA, oltre a costruire il NEO Surveyor, con l’obiettivo di trovare il resto della popolazione di asteroidi che potrebbero rappresentare un pericolo per la Terra, sta prendendo in considerazione una capacità di “ricognizione a risposta rapida”. Questo per essere in grado di ottenere rapidamente una caratterizzazione più dettagliata di un asteroide pericoloso una volta scoperto.

La NASA sta inoltre valutando l’invio di un velivolo spaziale da ricognizione per poter studiare un asteroide che si avvicinerà alla Terra nel 2029. Lindley Johnson, responsabile della difesa planetaria della NASA, conclude spiegando che: “Una collisione di un NEO con la Terra è l’unico disastro naturale che adesso sappiamo in quale modo si può prevenire. Dobbiamo continuare a cercare ciò che sappiamo essere ancora là fuori. Inoltre, dobbiamo continuare a ricercare e testare tecnologie e capacità di difesa planetaria, che un giorno potrebbero proteggere gli abitanti del nostro pianeta da un evento devastante”.

FONTE:

https://blogs.nasa.gov/planetarydefense/2023/02/15/remembering-the-chelyabinsk-impact-10-years-ago-and-looking-to-the-future/

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