sabato, Maggio 11

C’era una volta la Tv: Enzo Trapani, l’innovatore

Il varietà è stato per molti decenni il “piatto forte” della televisione generalista. Il genere è stato codificato inizialmente in RAI, durante la lunga era monopolista del Servizio Pubblico e poi adottato anche dalle televisioni commerciali quando sono caduti i vincoli di esclusiva della televisione di Stato. Se possiamo parlare di “padri fondatori” del varietà, due sono i nomi che ne hanno fatto la storia, codificato i canoni e attuato profonde sperimentazioni, i registi Antonello Falqui ed Enzo Trapani.

Il primo è se così possiamo definirlo il Principe dell’ortodossia del varietà, Enzo Trapani è stato senz’altro il più radicale e geniale innovatore del genere, segnando un’epoca dove la libertà espressiva in RAI aveva raggiunto punte mai più eguagliate.

Un innovatore alla RAI

Enzo Trapani nasce a Roma il 18 agosto 1922, si laurea in Architettura subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale ed entra nel mondo del cinema come scenografo e costumista. Trapani fa una lunga gavetta come aiuto-regista in ben 36 pellicole, imparando così le basi del mestiere, prima dell’esordio come regista nel 1949 in Maracatumba… ma non è una rumba con Renato Rascel, cui segue Turri il bandito, Lebbra bianca con Sophia Loren, Aria condizionata con Alida Chelli.

Si specializzerà quindi in film comico-musicali di non grande valore artistico ma che gli saranno utilissimi quando da li a poco abbandonerà il cinema per sbarcare in RAI. I primi programmi televisivi di Trapani non riscuotono un particolare successo almeno fino al 1962 quando va in onda Alta Pressione, un varietà fuori dai canoni classici del varietà televisivo.

Nel corso della sua lunga carriera realizzerà una serie di programmi che hanno fatto la storia della televisione italiana: Senza rete, Non stop, Stryx, Fantastico, C’era due volte, Te la do io l’America, Dueditutto, Proffimamente non stop: tutte trasmissioni innovative, sia dal punto di vista del linguaggio televisivo che da quello tecnologico.

Un abile talent scout

Enzo Trapani non era soltanto un regista geniale, colto e innovatore ma anche un grande talent scout che attraverso i suoi programmi contribuì a lanciare personaggi del calibro di Carlo Verdone, Beppe Grillo, il trio Solenghi-Marchesini-Lopez, Heather Parisi, Massimo Troisi, Francesco Nuti, Zuzzurro e Gaspare, Lello Arena, Enzo Decaro, Enrico Beruschi, I Gatti di Vicolo Miracoli, Ilona Staller, Gigi e Andrea.

Per comprendere pienamente la cifra stilistica di questo autore televisivo (la casacca di regista è infatti troppo riduttiva per il personaggio) dobbiamo spendere qualche parola sul suo programma più audace e trasgressivo: STRYX.

Il contesto politico-culturale

La trasmissione viene ideata all’indomani della riforma della RAI del 1975 che consegna la televisione di Stato ai partiti, attraverso il Parlamento. Paradossalmente la lottizzazione dei tre canali del Servizio Pubblico, Rete 1 (oggi denominata RAI 1) alla Democrazia Cristiana, Rete 2 di area socialista che si caratterizza per una vivacità culturale e provocatorio e Rete 3 di area laica e comunista, consente un’accelerazione nell’esplorazione dei nuovi linguaggi televisivi e di nuovi format e almeno inizialmente favorisce un’autonomia creativa, fino ad allora sconosciuta in RAI.

È in questo clima che Enzo Trapani, coadiuvato da Carla Vistarini e Alberto Testa, concepisce in un contesto di assoluta libertà espressiva, soprattutto culturale e sessuale, offerta dal secondo canale della Rai un concept-show da contrapporre al palinsesto tradizionalista del primo canale. È il 1978 e i tre autori ideano Stryx, un programma televisivo che rompe tutti i canoni del classico varietà e che ovviamente scatenerà un crescendo di polemiche, dentro e fuori l’Azienda pubblica, tanto che la settima e ultima puntata dello show non andrà mai in onda.

Un varietà colto e dalle solide basi documentali

Stryx, è in qualche misura un titolo colto come nella natura di questo varietà atipico. Il termine di derivazione latina si riferisce all’animale leggendario strige; in alcuni dialetti italiani poi, in particolare in area veneto-friulana, il termine in epoca medioevale, tramutato in “strie”, indica le streghe dei boschi e degli antri.

Il programma è di fatto un j’accuse contro le discriminazioni e le violenze perpetrate nei secoli nei confronti delle donne. Enzo Trapani pretende dagli altri due co-autori che ogni riferimento sociologico o storico del programma sia corroborato da fonti certe e attendibili. Stryx, pur parlando di argomenti “irrazionali” come la superstizione, la magia, la stregoneria, il simbolismo, il mistero, era però suffragato da documenti, testi antichi e studi specifici. La parte storica di quanto narrato nel programma doveva essere, e lo fu, assolutamente inattaccabile.

Per raggiungere gli scopi che si prefissa lo show ricorre ad ogni genere di provocazioni, ivi compresa la nudità del corpo femminile a quel tempo autentico tabù televisivo. Nel corpo di ballo della sigla non mancano, oltre a ballerine a seno nudo, donne travestite da gatta (palese allusione sessuale), danze dei sette veli con mani protese dal pavimento a spogliare progressivamente la protagonista (che, in questo caso, era una giovanissima e allora sconosciuta Barbara D’Urso) e ragazze seminude ironicamente torturate, ingabbiate e arse vive.

Il programma fu realizzato a Milano, in Corso Sempione, negli studi della RAI. I copioni venivano consegnati dattiloscritti a tutti i protagonisti dello show, certificando la provenienza cinematografica del regista. Dal punto di vista della tecnologia disponibile all’epoca, venne fatto massiccio uso di luci stroboscopiche, degli effluvi del ghiaccio secco (effetti mutuati dal fenomeno discomusic, in quel periodo nel pieno del suo fulgore) e del chromakey, attraverso il quale molti personaggi vengono sovrapposti a fondali graficamente molto elaborati, coerenti alla narrazione o all’esibizione in corso.

Inoltre l’introduzione del colore nella televisione italiana, rilasciato ufficialmente il 1 febbraio 1977, permise a Trapani di valorizzare l’ambientazione sensuale e satanica con ampio uso di costumi sgargianti, monili e altri orpelli perfettamente adeguati alle possibilità cromatiche offerte dai nuovi televisori utilizzati del pubblico.

Il cast

Il cast artistico e musicale di Stryx fu di primordine. Il primo era costituito da:

  • Tony Renis, Philoconduttore – conduttore
  • Gianni Cajafa, Furcas, Console Anti-fattura – comico
  • Ombretta Colli, Ludmilla, strega alla camomilla – comica
  • Walter Valdi, Il rospo Franz – comico
  • Hal Yamanouchi – mimo
  • Barbara D’Urso – valletta
  • Bruno Fusco – primo ballerino
  • Anna Cuculo – prima ballerina

Gli ospiti musicali furono

  • Area (puntata 5)
  • Angelo Branduardi, Folletto (puntate 1-6)
  • Gal Costa, Stryx Do Brasil (puntate 1-6)
  • Grace Jones, Rumstryx (puntate 1-6)
  • Amanda Lear, Sexy Stryx (puntate 1-6)
    • Mia Martini, Gipsy Stryx (puntata 4)
      • Anna Oxa,  Stereo Stryx (puntata 5)
        • Patty Pravo, Subliminal Stryx (puntate 1, 2, 3, 5 e 6)
          • Asha Puthli, Indian Stryx (puntata 4)
            • Rockets, Cosmodiavoli (puntate 1-6)

Stryx è stato un programma che ha vinto numerosi riconoscimenti internazionali, come la prestigiosa Rosa d’Oro della Televisione del Festival di Montreux. La chiusura anticipata del programma non scoraggiò Enzo Trapani.

Provaci ancora, Enzo!

Due anni dopo, nel 1980 Trapani insieme alla coppia di autori televisivi Broccoli e Verde idea un nuovo varietà del tutto fuori dagli schemi canonici. Si tratta di “C’era due volte” che riproponeva in chiave ironica alcune note favole con finali alternativi, come ad esempio Cenerentola, nel quale il principe azzurro finisce per sposare una delle due grette e invidiose sorellastre.

Il programma era stato ideato per la prima serata ma la presenza di Ilona Staller, all’epoca affermatissima pornostar, bloccherà la messa in onda con tanto di feroci polemiche per un anno. Alla fine C’era due volte andrà in onda alle 22.30 in seconda serata, su Rete 2 a partire a partire da giovedi 8 maggio 1980. Anche in questo caso il varietà fu interrotto dopo sei settimane di messa in onda.

Una fine inaspettata

L’autore di decine di programmi televisivi di successo che hanno fatto la storia della televisione italiana però soffriva negli ultimi anni di crisi depressive. Enzo Trapani da sempre girava con una pistola che teneva in una fondina sul fianco. Il 5 novembre 1989, all’età di 66 anni, si sparò un colpo di pistola in bocca: morì dopo nove giorni di coma.

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