mercoledì, Maggio 15

Gli errori più diffusi in italiano: sviste o ignoranza?

In Italia le persone in grado di leggere e scrivere ma che hanno difficoltà nella comprensione di testi elementari sfiorano il 30% dell’intera popolazione, generando così uno dei tassi più alti in Europa. E sette italiani su 10 non comprendono bene l’italiano e non riescono a compiere una semplice operazione matematica. Inoltre, nell’italiano scritto sono molto diffusi errori di ortografia, di punteggiatura, di grammatica e di coerenza dei tempi verbali.

L’italiano è davvero una delle lingue più belle e complesse al mondo, ma è anche una delle più difficili da imparare per via dei numerosi errori che si possono commettere. Ecco svelati gli errori più diffusi che vengono fatti in italiano e come poterli evitare per migliorare la propria padronanza della lingua.

L’apostrofo

Uno degli errori più diffusi in italiano è l’uso non corretto dell’apostrofo. Il primo riguarda la confusione tra “ce nè”, “c’è ne”, e “cè ne”. Le forme corrette sono però ce n’è (forma contratta di ce ne è) o ce ne, in base al contesto. con l’accento si usa solo come negazione: non voglio né questo né quello.

Il secondo  è “qual’ è” che è sbagliato scrivere con l’apostrofo perché si tratta di troncamento e non di elisione, pertanto la forma corretta è qual è. Inoltre, l’articolo indeterminativo richiede l’apostrofo solo davanti a sostantivi femminili: un’amazzone si apostrofa, ma un amante no.  Il terzo, altrettanto molto diffuso è un “pò”. La grafia corretta è un po’ in quanto si tratta ancora una volta di un troncamento poco > po’.

Le preposizioni

Un altro errore molto diffuso è l’uso errato delle preposizioni. Le preposizioni sono delle piccole parole che servono a stabilire il rapporto tra due elementi nella frase. Molte persone commettono errori nel scegliere la preposizione giusta da utilizzare, ad esempio confondendo “di” con “da” o “in” con “a”. Vado in Ancona ad esempio è scorretto, perché il moto a luogo è indicato dalla preposizione a, quindi Vado ad Ancona.

Errori con i pronomi personali

Un altro errore diffuso è l’uso inesatto dei pronomi personali. I pronomi personali sono delle parole che sostituiscono il nome di una persona o di una cosa. Spesso si commettono errori nel scegliere il pronome giusto da utilizzare, ad esempio confondendo “gli” con “le”. Nel riportare un discorso indiretto con una donna, la forma giusta sarà io le ho detto e non gli ho detto.

Errori ortografici

Errori di ortografia molto frequenti ce ne sono davvero tanti. A posto e non apposto, se vogliamo intendere al suo posto, dato che apposto è il participio passato di apporre. A fianco e non affianco, se vogliamo indicare accanto, il secondo riguarda il presente indicativo della prima persona singolare del verbo affiancare. Riguardo a e non riguardo il, se vogliamo intendere in quanto a, mentre il secondo indica il presente indicativo della prima persona singolare del verbo riguardare. Purtroppo è la forma corretta dell’avverbio, e non pultroppo e infine proprio e non propio.

Errori nelle coniugazioni verbali

Un altro errore molto diffuso è l’uso errato delle coniugazioni verbali. La lingua italiana ha una grande varietà di verbi e di tempi verbali, il che può rendere difficile scegliere la forma giusta da utilizzare. Spesso si commettono errori nell’uso dei tempi verbali, ad esempio confondendo il congiuntivo con l’indicativo o con il condizionale. Come ad esempio Voglio che tu vinca e non voglio che tu vinci, oppure credo che ce l’abbia fatta e non credo che ce l’ha fatta. Se avessi e non se avrei, oppure io mangerei e non io mangiassi. Per evitare questi tipi di errore è importante studiare le regole di coniugazione dei verbi e fare pratica nel contesto della lingua italiana.

Errori di punteggiatura

Un errore comune è anche l’uso scorretto della punteggiatura. La punteggiatura è fondamentale per la comprensione di un testo e può cambiare completamente il significato di una frase, se non utilizzata correttamente. Spesso si commettono errori nel mettere le virgole, i punti esclamativi o interrogativi, o nell’ utilizzare le parentesi.

Mai usare ad esempio la virgola tra soggetto e verbo: l’auto che ho acquistato è fenomenale e non l’auto che ho acquistato, è fenomenale. L’unica eccezione è se si tratta di un inciso, la mamma, che era molto stanca, è andata a dormire presto. I due punti non devono mai interrompere una frase e quindi: alla serata di gala c’erano: lo stilista, le modelle e il fotografo, ma alla serata di gala c’erano lo stilista, le modelle e il fotografo. Mentre è corretto usarli in questo caso, questa settimana ho acquistato quattro piantine: salvia, basilico, rosmarino e lavanda.

La lingua italiana è, dunque, ricca di regole e sfumature che possono rendere difficile la sua padronanza per chi non la conosce bene. Gli errori più comuni che vengono fatti nella lingua italiana riguardano l’uso degli accenti, delle preposizioni, dei pronomi personali, delle coniugazioni verbali e della punteggiatura.

Per evitare di commettere errori è importante studiare o ripassare bene le regole, fare pratica e cercare di migliorare costantemente leggendo molto. Solo così si potrà comunicare in modo chiaro e corretto e godere appieno della bellezza della lingua italiana.

Fonti:

https://www.ecodibergamo.it/stories/luoghi-non-comuni/analfabetismo-di-ritornolitalia-non-sa-leggere_1219176_11/

https://www.illibraio.it/news/varia/errori-grammatica-suggerimenti-383788/

https://www.illibraio.it/news/grammatica/errori-di-ortografia-e-come-evitarli-1402367/?fbclid=IwAR2zm0uBldabXSlERgCfDoe2KQpYK6MWxGIFR0uZKUM_WXc7612I_PCgLK4

https://learnamo.com/italiano-errori-punteggiatura/

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