lunedì, Maggio 13

Il cinema prima del cinema

Prima che i fratelli Auguste Marie Louis Nicolas Lumière e Louis Jean Lumière inventassero il proiettore cinematografico nel 1895, la Settima Arte aveva degli “antenati” che circolavano in Occidente già dal XVII secolo. In questo articolo tratteremo brevemente i due principali anticipatori del cinema: la lanterna magica e il mondo nuovo.

La lanterna magica

lanterna magica

La più antica descrizione di una lanterna magica risale al 1646, quando il padre gesuita Athanasius Kircher la incluse nel libro Ars Magna Lucis et Umbrae. Probabilmente però a quell’epoca lo strumento doveva essere già noto alle corti europee, importato forse dalla Cina tramite la mediazione degli arabi. La lanterna magica era costituita da una scatola con una candela dentro e una lente anteriore che proiettava su un muro di una stanza buia delle figure disegnate su un vetro.

In Occidente la lanterna magica aveva avuto dei precursori, tra i quali il più significativo e importante fu senza dubbio la «camera oscura», che serviva a disegnare edifici e paesaggi dal vero. Questo marchingegno descritto anche da Leonardo Da Vinci fu utilizzata da pittori e disegnatori come il Canaletto o il Bellotto per tutto il Settecento, giacché permetteva una riproduzione quasi perfetta di monumenti, chiese e paesaggi, con una precisione e una nitidezza che un disegno a mano libera non avrebbe potuto raggiungere.

La diffusione della lanterna magica fu impetuosa perché permetteva di assolvere a due funzioni altrettanto importanti, una di natura didattica e l’altra di racconto immaginifico, ovvero di divertimento. La prima funzione consisteva nel far vedere monumenti e luoghi, ma anche piante e animali che nessuno aveva mai avuto modo di vedere nella città o nel villaggio dove veniva effettuata la rappresentazione.

Ma la lanterna magica poteva assolvere anche all’altra funzione, quella dell’immaginario fantastico, come illustrare i versetti del Dies Irae, il Giudizio universale, con le punizioni dei dannati nelle fiamme e la felicità dei beati in Paradiso. A volte le due funzioni si “contaminavano” e venivano proiettati vetrini con animali reali insieme ad animali fantastici, tigri e draghi, orsi e unicorni, draghi ed elefanti e così via. Inizialmente la lanterna magica proiettava soltanto immagini fisse, ma poi con una serie di perfezionamenti tecnologici, per esempio, facendo scorrere due o più lastre una sopra l’altra si poteva dare l’illusione di un’immagine in movimento rispetto ad un’altra.

Il Mondo Nuovo

il mondo nuovo

L’altra macchina ottica diffusa fin dalle fine del Seicento era il Mondo Nuovo. Simile nel principio alla lanterna magica, ha però un funzionamento opposto, poiché le immagini non vengono proiettate all’esterno, ma, per poterle visualizzare, l’osservatore deve guardare all’interno del dispositivo ovvero una cassa di grandi dimensioni, alta quanto una persona o quasi. All’interno è possibile osservare delle immagini costituite da dipinti su carta colorate a mano, spesso con alcuni particolari intagliati, per ottenere in trasparenza, l’effetto giorno-notte di un paesaggio. In tali rappresentazioni sono talvolta calate delle figure umane snodate animate grazie a dei fili.

La lanterna magica funzionava al buio mentre il mondo nuovo alla luce solare e serviva soprattutto per mostrare paesaggi, luoghi, città lontane, o anche cerimonie e fatti storici, raccontati dall’imbonitore che manovrava la macchina, per diffondere le notizie, poiché informazione e spettacolo si mescolavano in modo inestricabile.

Entrambi questi dispositivi ottici erano accomunati infatti dalla presenza di un “narratore” che poteva essere un guitto, un imbonitore, un mago, un predicatore che spiegava e “drammatizzava” le scene narrate. Si trattava in fondo dell’ideale prosecuzione degli spettacoli da fiera paesana che al posto dei rimedi miracolosi, dai trucchi di prestidigitazione o dall’esibizione di animali feroci o addestrati affiancava il narratore da queste macchine ottiche in grado di portare il mondo reale o immaginario a contatto delle persone, sia quelle aristocratiche delle corti europee, che quelle umili da fiera di paese.

Fonti:

alcune voci di WIkipedia

L’avventura del cinematografo di S. Bernardi

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