martedì, Maggio 14

Il cinematografo dei fratelli Lumière

Auguste e Louis Lumière erano due piccoli imprenditori, che avevano ereditato dal padre un’azienda di produzione di pellicole fotografiche. Quando il 13 febbraio 1895 brevettarono il Cinematografo, uno strumento che funzionava sia da camera che da proiettore, diedero un contributo fondamentale allo sviluppo della Settima Arte.

Intendiamoci questo sistema, che era sostanzialmente un metodo di proiezione di fotografie in movimento. non era affatto sconosciuto all’epoca. Molti erano gli inventori di macchine di questo tipo in quegli anni tumultuosi. Solo in Inghilterra si registrarono circa 350 brevetti e nomi: cinegrafoscopio, cinografo, cronofotografoscopio, fotokinematografo… tutti nomi derivanti dal greco e che richiamavano il focus centrale di questi apparecchi: riprodurre immagini in movimento.

Inizialmente lo strumento ideato dai fratelli Lumière avrebbe dovuto chiamarsi Domitor, in omaggio a quel senso di inarrestabilità del progresso scientifico e tecnologico, caratteristico del positivismo che contrassegnava gli ultimi anni dell’Ottocento e i primi del Ventesimo secolo. Alla fine prevalse invece il termine Cinematografo, segnando l’inizio di un’epoca e di una nuova, straordinaria forma espressiva. Sull’altra sponda dell’Atlantico, già nel 1891, Thomas Edison, aveva inventato il kinetoscopio. L’apparecchio somigliava molto al “mondo nuovo“, uno strumento ottico di intrattenimento popolare, con cui è possibile vedere “vedute ottiche”, stampate su carta e colorate a mano, retroilluminate da una candela.

Con questo apparecchio viene registrato il primo bacio della storia del cinema, The Irwing Rice Kiss (1896).

Il Cinematografo dei fratelli Lumière, più simile ad una lanterna magica, era però superiore in termini di trasportabilità e consentiva di eseguire sia le riprese sia la proiezione (bastava cambiare l’obiettivo). I Lumière misuro subito in vendita il Cinematografo, che subì una vera ondata di acquisti dopo la sua presentazione ufficiale, il 28 dicembre 1895 a Parigi al Salon indien du Grand Café sul Boulevard des Capucines. In quell’occasione i due fratelli trasmisero quello che viene considerato il primo documentario della storia del cinema: Uscita dalle officine Lumière.

Molti acquirenti dello straordinario apparecchio iniziarono ad effettuare riprese per conto proprio in ogni angolo del mondo. Nasceva così una nuova categoria di ambulanti, i “cinematografisti” che ci hanno lasciato riprese straordinarie come L’arrivo del treno alla stazione di La Ciotat, con la locomotiva che per effetto della ripresa, sembra investire lo spettatore.

La pellicola in bianco e nero del Cinematografo, scorreva a mano, grazie all’ausilio di una manovella e le immagini a circa 16 fotogrammi al secondo sfarfallavano molto. Le persone si muovevano a scatti e insomma, visto con gli occhi di oggi non erano certo riprese entusiasmanti. La portata però dell’invenzione dei Lumière, andava ben oltre la resa estetica di quelle prime riprese, una nuova arte si affacciava sul palcoscenico della storia dell’umanità, reclamando il suo posto.

Fonti:

alcune voci di Wikipedia

L’avventura del cinematografo di S. Bernardi

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