giovedì, Maggio 9

Impatto astronomico descritto in una tavoletta cuneiforme

Impatto astronomico descritto in una tavoletta cuneiforme. L’artefatto di argilla è stato tradotto dopo oltre 150 anni. La tavoletta è ora nota per riportare un’osservazione sumera contemporanea dell’impatto di un asteroide a Köfels, in Austria. La scoperta è stata descritta in un libro intitolato “A Sumerian Observation of the Köfels’ Impact Event”.

La gigantesca frana a Köfels in Austria, spessa 500 metri e con un diametro di cinque chilometri, è stata a lungo un mistero da quando i geologi hanno iniziata ad osservarla per la prima volta nel 19° secolo. La conclusione tratta, dalla ricerca della metà del XX secolo, fu che ciò doveva essere dovuto ad un impatto meteorico molto grande. Ciò a causa delle prove di pressioni schiaccianti.

Nel caso di Köfels però non c’è alcun cratere. Per questo il sito non appare come dovrebbe apparire un luogo di impatto. La ricerca di Alan Bond, amministratore delegato di Reaction Engines Ltd e Mark Hempsell, docente di astronautica presso l’Università di Bristol, riporta in gioco la teoria dell’impatto.

impatto

L’impatto e la tavoletta

La tavoletta cuneiforme è presente nella collezione del British Museum n. K8538, ed è nota come “il Planisfero”. Il reperto fu trovato da Henry Layard tra i resti della biblioteca del Palazzo Reale di Ninive. Questo fu realizzato da uno scriba assiro intorno al 700 a.C. Si tratta di un’opera astronomica, poiché riporta disegni di costellazioni e ne contiene dei nomi conosciuti. La tavoletta ha attirato molta attenzione, ma in oltre cento anni nessuno è riuscito a trovare una spiegazione convincente su cosa sia.

Ma con i moderni programmi informatici, in grado di simulare traiettorie e ricostruire il cielo notturno di migliaia di anni fa, i ricercatori hanno stabilito a cosa si riferisce la tavoletta del Planisfero. Si tratta di una copia del taccuino notturno di un astronomo sumero che ha registrato gli eventi avvenuti nel cielo prima dell’alba del 29 giugno 3123 a.C. del calendario giuliano.

Metà della tavoletta riporta le posizioni dei pianeti e la copertura nuvolosa, come in qualsiasi altra notte. Mentre l’altra metà della tavoletta registra un oggetto abbastanza grande da poterne notare la forma anche se è ancora nello spazio. Gli astronomi hanno annotato con precisione la sua traiettoria rispetto alle stelle, che con un errore migliore di un grado è coerente con un impatto a Köfels.

Conclusioni

L’osservazione suggerisce che l’asteroide aveva un diametro di oltre un chilometro e che l’orbita originale attorno al Sole era di tipo Aten. Quest’ultima è una classe di asteroidi che orbitano vicino alla Terra, quindi in risonanza con l’orbita terrestre. Questa traiettoria spiega perché a Köfels non c’è alcun cratere. Infatti, l’angolo di arrivo era molto basso, precisamente di sei gradi. Ciò significa che l’asteroide ha colpito una montagna chiamata Gamskogel sopra la città di Längenfeld, a 11 chilometri da Köfels. Questo ha causato l’esplosione dell’asteroide prima che raggiungesse il punto di impatto finale.

L’asteroide, mentre scendeva è divenuto una palla di fuoco, di circa cinque chilometri di diametro, corrispondente alla dimensione della frana. Quando colpì Köfels creò enormi pressioni che polverizzarono la roccia e provocarono la frana. Ma non essendo più un oggetto solido non creò il classico cratere da impatto.

Gli scienziati moderni hanno verificato l’effettiva corrispondenza con un impatto che devastò le Alpi austriache. La tavoletta è quindi la prova che antichi sumeri furono testimoni dell’impatto del corpo celeste con la Terra. Un impatto documentato capace di seminare morte e distruzione con una forza pari all’esplosione di mille tonnellate di tritolo. Gli scienziati sono rimasti sorpresi davanti a quello che, a tutti gli effetti, risulta essere un astrolabio.

FONTE:

https://www.bristol.ac.uk/news/2008/212017945233.html

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