lunedì, Maggio 6

Juno: ecco com’è andato l’ultimo flyby

Juno: ecco com’è andato l’ultimo flyby. Il team di ricercatori Juno della NASA ha deciso di valutare la strumentazione per acquisire le immagini, dopo che la sonda ha portato a termine il 48° sorvolo di Giove.

La sonda ha immortalato l’emisfero meridionale di Giove attraverso l’imager JunoCam presente a bordo. L’orbiter Juno della NASA ha ricominciato a operare dopo che la telecamera è tornata al normale funzionamento. Questo a seguito di un problema verificatosi durante il sorvolo avvenuto il 22 gennaio del 2023.

L’immagine di Giove, sotto riportata, è stata acquisita da un’altitudine di 77.507 miglia, quindi 124.735 chilometri, con una risoluzione di 52 miglia, ossia 84 chilometri per pixel.

Juno: le verifiche

I dati ingegneristici raccolti dal team di ricerca sono attualmente in fase di valutazione. Questo per poter determinare perché la maggior parte delle immagini scattate dalla JunoCam dell’orbiter a energia solare non sono state acquisite.

L’imager JunoCam presente a bordo della sonda spaziale Juno della NASA non ha acquisito tutte le immagini pianificate durante l’ultimo sorvolo di Giove dell’orbiter avvenuto lo scorso 22 gennaio. I dati ricevuti dalla sonda spaziale hanno indicato che la fotocamera ha riscontrato un problema simile a quello che si è verificato durante il suo precedente passaggio ravvicinato del gigante gassoso il mese scorso.

Il team di ricerca ha riscontrato un aumento anomalo della temperatura, dopo che la telecamera è stata accesa in preparazione del sorvolo. Durante l’ultimo flyby il problema alla fotocamera è persistito per un periodo molto più lungo rispetto alla volta precedente. Più precisamente, 23 ore rispetto invece ai 36 minuti del passaggio ravvicinato avvenuto a dicembre

Questo problema ha reso inutilizzabili le prime 214 immagini di JunoCam previste durante il flyby. La telecamera, come per l’evento precedente, una volta risolta l’anomalia che ha causato l’innalzamento della temperatura, è tornata al normale funzionamento. Questo ha permesso di raccogliere 44 immagini, tutte di buona qualità e utilizzabili.

Conclusioni

Il team della missione sta valutando i dati ingegneristici di JunoCam acquisiti durante i due recenti passaggi ravvicinati, corrispondenti al 47° e il 48° flyby della missione. I ricercatori hanno deciso di indagare quale potrebbe essere la causa principale dell’anomalia. Inoltre, sta valutando eventuali strategie di mitigazione. La JunoCam rimarrà momentaneamente accesa e la telecamera continuerà a funzionare nel suo stato nominale.

La JunoCam è una fotocamera a colori a luce visibile progettata per catturare immagini delle nuvole di Giove. Questo strumento è stato inserito nella sonda spaziale per effettuare le indagini scientifiche. La fotocamera era stata originariamente progettata per funzionare nell’ambiente di particelle ad alta energia di Giove per almeno sette orbite. Fortunatamente, ha continuato a funzionare molto più a lungo del periodo previsto. La sonda spaziale effettuerà il suo 49esimo passaggio di Giove il prossimo 1° marzo.

FONTE:

https://www.nasa.gov/feature/jpl/nasa-s-juno-team-assessing-camera-after-48th-flyby-of-jupiter

About The Author

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Verified by MonsterInsights