domenica, Maggio 19

La fine dei conflitti tra le scimmie

A volte scoppiano nel mondo conflitti bellici terribili, come quello attuale, con perdite ingenti di persone e distruzione di infrastrutture e case, che perdurano nel tempo, senza una possibilità concreta e decisiva di termine. Si alimentano rancore e odio e senso egoistico di orgoglio nazionale, piuttosto che raziocinio e umanità. Le “guerre” tra animali ci sono e possono anche durare, prima della vittoria di una compagine sull’altra, come anche i conflitti interpersonali.

Per quanto riguarda questi ultimi, ci possono essere anche conseguenze sanguinose e morti, ma spesso si assiste a vere e proprie rappacificazioni, come se alla fine prevalesse il buon senso. Le modalità di pace cambiano da una specie all’altra, anche se il finale è positivo per tutte.

Tra gli scimpanzé le liti anche furiose e manesche tra due maschi vengono spesso risolte con l’intervento di femmine adulte. Queste, quando i due nemici si sono allontanati e sembra non vogliano più ravvicinarsi, vanno da uno e gli ripuliscono pazientemente il pelo, poi anche se è titubante, lo prendono sottobraccio e lo conducono davanti all’altro: in genere i due si rappacificano, dandosi la mano.

Talvolta però si tratta di un tranello, per riaccostarsi all’altro e colpirlo senza pietà e preavviso. Tra i gorilla, ci siede vicini e ognuno si succhia un dito in segno di dispiacere. Nel caso dei bonobo, invece, le tensioni accumulate in genere si allentano con un rapporto fisico .

Nei Resi sono le femmine a detenere il potere e non sempre riescono a controllarsi, ma si trattano con violenza, che comporta cicatrici sul corpo e persino orecchie mozzate. Se le contendenti sono imparentate, generalmente finiscono con il fare la pace. Ad esempio una madre brontolona e una figlia disobbediente, dopo aver battuto ritmicamente le labbra, si abbracciano.

Se invece si tratta di individui estranei, avviene spesso un allontanamento senza riavvicinamento e nessuna pace. Nei macachi orsini, detti “a faccia rossa”, molto meno aggressivi dei reso, le rappacificazioni son circa il doppio, ma in maniera del tutto diversa. Il subordinato si discosta dal dominante, mostrandogli il sedere. Allora l’altro lo solleva in alto, gridando insieme a gran voce, quasi volessero comunicare con gioia la pace avvenuta.

In questi casi pare prevalere la ragione, nel rendersi conto che oltre alla sconfitta personale, si pensa alla possibilità di una vita migliore insieme. In cattività quando viene portato il cibo, i macachi sono molto irruenti e cercano di arraffarne il più possibile, anche a discapito degli altri. Invece per gli scimpanzé è forse un momento sociale festoso, da condividere insieme, sottolineato da urla comuni, baci, abbracci, senza sottrarre agli altri la loro parte.

Foto di Lerkrat Tangsri da Pixabay

Foto di Sekau67 da Pixabay

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