domenica, Maggio 19

La moglie del mercante

Quale era la condizione di una moglie nel Medioevo? Come viveva e quale era il loro ruolo nella società? Non esiste una risposta univoca a questi interrogativi sia per una questione temporale, l’Età di Mezzo si sviluppa per circa 1.000 anni, sia perché diversa era la condizione della moglie di un contadino o di un piccolo artigiano, da quella di una donna sposata con un aristocratico o con un ricco mercante. Inoltre a queste differenze centrate sull’appartenenza a classi sociali profondamente diverse, si aggiungeva la natura squisitamente personale della singola unione. Si trattava di un matrimonio combinato per ragioni dinastiche, di potere o economiche oppure si trattava di un’unione fondata sull’amore? Il marito era un uomo gretto e misogino oppure rispettava la moglie, pur nella generale convinzione di una naturale sottomissione della donna rispetto all’uomo, tipica dell’epoca?

Una moglie bambina

In questo articolo ci soffermeremo brevemente sulla vita della moglie di un ricco mercante parigino che ha scritto un singolare trattato giunto fino a noi, Il Ménagier de Paris (che potremmo tradurre come il Saggio Marito di Parigi), opera scritta per istruire la sua giovane moglie, fra il 1392 e il 1394. L’autore come detto faceva parte di quell’alta borghesia che si stava affermando in quel tempo e su cui la monarchia francese incominciava ad appoggiarsi con fiducia crescente. Era un uomo molto ricco, abbastanza colto, un mercante estremamente competente, piuttosto avanti negli anni, doveva essere prossimo ai sessanta anni che aveva spostato una fanciulla giovanissima, appena quindicenne, orfana e di condizione piuttosto elevata.

Il trattato della buona moglie

Questa enorme differenza d’età non deve scandalizzarci trattandosi di una prassi piuttosto comune nel Medioevo. In quest’opera ponderosa e poliedrica più volte emerge un sentimento di tenerezza, quasi paterna verso la giovanissima moglie. L’intento del libro è quello di istruire la moglie giovinetta affinché sappia non soltanto governare la casa, ma rispettare il marito e sapersi comportare adeguatamente in società. Si tratta, in altre parole di un libro di raccomandazioni, consigli e istruzioni per introdurla all’arte di essere moglie, donna di casa e perfetta signora.

L’opera è divisa in tre parti e diciannove capitoli. La prima parte tratta della religione e dei doveri morali di una buona moglie. Tutta questa sezione è illustrata da racconti piuttosto famosi tra le classi colte nel Medioevo e che vengono chiamati exempla, spesso tratti dalla Bibbia e qualcuno dall’esperienza stessa dell’autore. La seconda sezione del libro tratta della gestione domestica, ed è di gran lunga la piú interessante. E qui si rimane stupiti dall’ampiezza di conoscenze dell’anziano marito che spaziano dal giardinaggio all’assunzione dei servitori, da come rammendare e pulire vestiti e pellicce a come combattere le pulci, vera piaga di quell’epoca, fino a come si governano e scelgono i cavalli. Si passa poi ad una sezione dedicata alla cucina che contempla un numero elevatissimo di ricette, ma anche metodi per la conservazione degli alimenti, sulla scelta delle carni e su menù per pranzi importanti legati a ricorrenze o ospiti illustri.

La terza parte dell’opera è a sua volta suddivisa in tre sezioni. La prima comprende un certo numero di giochi da salotto per divertirsi restando in casa; segue un trattato di falconeria uno dei divertimenti medievali preferiti da svolgersi all’aperto e una lista di giochi e indovinelli a carattere matematico. A noi è giusto soltanto il trattato di falconeria.

Dove viveva il mercante e la sua giovane moglie

Ma dove vivevano l’anziano paterfamilias e la giovanissima moglie? Certamente avevano una grande casa a Parigi e una casa di campagna con terre non molto distante dalla capitale francese. Il mercante aveva una servitù numerosa che nominalmente doveva essere gestita dalla moglie, vista anche la giovanissima età egli pensò bene di affiancargli un maitre d’hotelmesser Jean, l’amministratore e una governante, nonché chaperon della fanciulla, Agnese, la béguine. Un fattore poi sovrintendeva alla casa di campagna e alle sue terre.

Sotto queste figure operavano una moltitudine di domestici che il ricco borghese divide nella sua opera in tre categorie: quelli assunti a giornata o a stagione per particolari lavori, come facchini e trasportatori, mietitori, seminatori, imbottigliatori, e cosí via; seconda, quelli assunti per un determinato lavoro, come i sarti, i pellicciai, i fornai e i calzolai, che venivano pagati dalle famiglie medievali abbastanza ricche per fabbricare ciò che occorreva. Infine c’erano i domestici che si occupavano della casa padronale e ivi mangiavano e risiedevano.

La giornata tipo della moglie borghese

Infine scorriamo la giornata tipo di questa giovanissima sposa borghese, che è poi molto simile a quella di tutte le moglie della ricca borghesia mercantile dell’epoca. Il mattino la moglie si alza molto presto, non quanto le suore che recitano il Mattutino, ma certamente prima della maggior parte delle persone di oggi. Le abluzioni sono limitate alla faccia e alle mani, il bagno era una pratica poco diffusa e certamente saltuaria, mentre molta cura e attenzione viene data all’abbigliamento, principale rivelatore del suo status sociale. Quindi insieme alla governante e chaperon, Agnese va a messa.

Dopo la messa, e a volte la confessione, torna indietro a vedere se i servi stanno eseguendo il loro lavoro, se hanno spazzato e spolverato la sala e le stanze, sbattuto i cuscini e le coperte sulle panche e messo tutto in ordine. Quindi si confronta con messer Jean, l’amministratore e ordina il pranzo e la cena. Affida ad Agnese la verifica che gli animali domestici cani, uccelli di casa e cavalli abbiano ricevuto il loro pasto e siano stati governati a dovere. Con l’aiuto del fattore e del bovaro farà la stessa cosa se si trova nella residenza di campagna.

Quindi ordina alle cameriere di tirar fuori dai bauli vestiti e pellicce e se siamo nella stagione buona, di stenderli al sole dopo averli battute con piccole verghe. Verso le dieci pranza da sola o con amiche. Terminato il pasto si assicura che i domestici pranzino a loro volta e finalmente viene il momento del riposo e del divertimento. Se è in campagna può uscire a cavallo e cacciare col falcone insieme a un’allegra compagnia di vicini; se è in città, in una giornata d’inverno, può giocare con altre signore sposate della sua stessa giovane età, proporsi indovinelli l’una con l’altra. Se il tempo lo permette passeggia nei giardini di casa, raccogliendo fiori o frutta o facendo delle piccole opere di giardinaggio.

Quando inizia ad imbrunire, insieme ad Agnese e ad alcune cameriere siede nella grande sala, vicino al fuoco a rammendare o tessere, chiacchierando del più e del meno. Infine è il momento, a sera inoltrata, del ritorno del marito e padrone di casa e l’attività riprende vita, con una frenesia che sottolinea l’importanza di questo momento. Si trasportano catinelle d’acqua calda per lavare i piedi stanchi dell’anziano marito che poi indosseranno comode scarpe, mentre la giovine moglie ascolta devotamente il racconto della sua intesa giornata di lavoro.

Viene quindi il momento della cena, insieme a degli ospiti o che consumano da soli mentre le ombre della notte avvolgono la città e il salone è illuminato dalla luce dei candelabri e dall’allegro scoppiettio del fuoco nel camino. A questo punto è la volta di lei nel raccontare come ha trascorso la giornata, sotto lo sguardo attento e affettuoso del marito. La notte infine è scesa del tutto e i due fanno un giro della casa per assicurarsi che tutte le porte e le finestre siano sbarrate e i servi ritirati nelle loro camere, in modo che tutte le candele non indispensabili siano state spente.

Adesso è la loro volto di ritirarsi e andare a letto. Se non è troppo stanco l’anziano marito godrà delle giovani e tenere grazie della moglie, altrimenti un sonno profondo avrebbe sancito la fine di una giornata tipo della moglie di un ricco borghese del IV secolo.

Fonti:

Power, Eileen. Vita nel Medioevo: Il contadino. Il viaggiatore. La badessa. La donna di casa. Il mercante. Il fabbricante di panno

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