lunedì, Maggio 20

“La schiava ribelle” di Eleonora Fasolino

L’intera letteratura occidentale trova le sue più profonde radici nella mitologia greca. Ogni passione umana è contenuta in nuce nella sterminata produzione mitologica della Grecia Antica. Perfino gli Dei vivono gli stessi desideri e le stesse angosce dei mortali, che per altro trattano con malcelato disprezzo.

La consapevolezza di quanto la letteratura deve alla mitologia greca, non rende però più facile maneggiarla per costruirci sopra un romanzo. A cimentarsi in questa pericolosa impresa si è impegnata Eleonora Fasolino, con il suo primo romanzo pubblicato da una casa editrice, “La schiava ribelle“.

L’autrice

Eleonora è una giovane autrice romana che aveva già auto pubblicato alcuni romanzi ritagliandosi un piccolo ma significativo seguito di pubblico. Sul suo profilo Linkedin si presenta così: “Traduttrice ed editor freelance. Laureata in Lingue, Culture, Letterature e Traduzione (lingue inglese e russa), sono attualmente una specializzanda presso L’Università degli Studi di Roma la Sapienza, corso di Editoria e Scrittura. Oltre a editare e tradurre testi di natura narrativa, giuridica e multimediale, pubblico romanzi.”
Poi la Newton Compton decide di pubblicare “La schiava ribelle” cogliendo la sfida di un’opera che mixa il romance con la mitologia, passando l’introspezione psicologica di tre figure immortali dell’Iliade: Achille, Patroclo e la schiava Briseide.

Il romanzo

Il rapporto tra Achille e Patroclo è uno degli miti più affascinanti associati alla guerra di Troia. L’esatta natura della loro relazione è ancora oggi oggetto di controversie, anche se è molto probabile che essa rientrasse nell’allora tradizionale pederastia pedagogica, ovvero una relazione altamente ritualizzata e socialmente codificata di un rapporto fra un adulto, uomo o donna, con un o una adolescente dello stesso sesso.

La Fasolino opta per questa interpretazione e vi inserisce il terzo protagonista del romanzo, Ippodamia di Lirnesso, meglio conosciuta come Briseide, sposa di Minete, re della Cilicia e sacerdotessa troiana di Apollo.

Achille in seguito ad una vittoria si riserva come parte del bottino Briseide e questo fatto costituisce l’avvio della vicenda narrata da Eleonora che segue abbastanza fedelmente il mito, costruendo un romance-storico-mitologico, a tratti piuttosto esplicito, che riserva le sue parti migliori nel tratteggio psicologico dei tre protagonisti.

Achille, Patroclo e Briseide danno vita a quello che oggi definiremmo un poliamore, sempre sovrastati da quel senso di ineluttabile perdita che il Fato stende sui sentimenti dei tre. Una sfida coraggiosa quella della Fasolino che maneggia un mito immortale, che tutti abbiamo studiato a scuola, ma che nelle sue mani rivive arricchito di una possibile interpretazione che non tradisce però la tragica storia cantata da Omero.

Per saperne di più:

Achille e Patroclo

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