sabato, Maggio 4

L’invenzione della lavastoviglie

L’innovazione tecnologica percorre, a volte, sentieri impensabili ed ha come protagonisti persone che niente hanno a che fare con la scienza o le professioni tecniche. È il caso dell’invenzione della lavastoviglie, un elettrodomestico adesso presente nella stragrande maggioranza delle case del mondo occidentale.

L’invenzione della lavastoviglie viene fatta risalire all’americana Josephine Cochrane che, nel 1886, fece brevettare un’apparecchiatura in grado di proiettare getti d’acqua insaponata sulle stoviglie grazie a un sistema di pompe azionato manualmente. Precedentemente erano state già inventate delle rudimentali lavastoviglie, ma la pulizia delle stoviglie avveniva attraverso lo strofinamento meccanico e non mediante getti d’acqua insaponata.

Josephine Cochrane era nata nella Contea di Ashtabula, l’8 marzo 1839. A 19 anni incontrò William Cochran, un commerciante molto ricco di cui assunse il cognome aggiungendo però una E. La coppia visse molti anni a  Shelbyville, in Illinois, conducendo una vivace vita mondana, contrassegnata da ricevimenti, cene e feste. Un giorno però riponendo il servizio di porcellana di famiglia utilizzato per una cena, si accorse che i domestici avevano scheggiato alcuni piatti.

Profondamente indispettita per quanto accaduto, si trattava di un servizio di piatti che la sua famiglia si tramandava di generazione in generazione, decise che da quel momento in poi avrebbe lavato personalmente i piatti. Un conto però era lavare piatti e stoviglie per una cena di famiglia, un conto era farlo per i numerosi ricevimenti e feste che la facoltosa coppia organizzava con regolarità. Si trattava di un’incombenza faticosa e che richiedeva un largo dispendio di tempo.

Fu così che Josephine, pur non avendo alcuna preparazione tecnica specifica, decise che avrebbe inventato una macchina a cui delegare questo compito. Pensò di fissare le stoviglie in una rastrelliera per poi investirle di acqua insaponata attraverso l’energia di una pompa manovrata manualmente. Ripulito lo sporco, le stoviglie sarebbero state investite da altra acqua calda, per sciacquarle, il tutto al riparo di un contenitore di rame.

Una giovane Josephine con il suo progetto di lavastoviglie

Nel 1883 rimane vedova e ancora non ha messo a punto un prototipo funzionante. La perdita del marito l’ha resa però una vedova ricca e quindi assume un meccanico per completare il progetto e nel 1885 fa richiesta di brevetto che gli verrà concesso l’anno seguente. Nel 1888 l’azienda Garis-Cochrane produceva ben due modelli di lavastoviglie, il più grande riusciva a pulire ben 240 stoviglie in due minuti!

Tuttavia i costi di questi primi modelli erano proibitivi per la stragrande maggioranza delle famiglie americane, ma ottennero un notevole successo presso grandi alberghi e ristoranti di fascia alta che apprezzarono la possibilità di ridurre i costi del personale addetti al lavaggio delle stoviglie. Espose la sua macchina “lavastoviglie” alla Fiera Colombiana di Chicago nel 1893, sorpassando anche le opere di Parigi e vincendo il primo premio. Questa vittoria fu estremamente gratificante per Josephinè che aveva dedicato una parte importante della sua vita in questa impresa.

Quando muore il 3 agosto 1913, all’età di 74 anni, la sua azienda sarà incorporata da una società che diverrà in seguito la KitchenAid (adesso di proprietà del gruppo Whirpool). Soltanto dopo il 1949 questo elettrodomestico, grazie sia alla diminuzione dei costi che all’invenzione di specifici detergenti, inizierà a diffondersi massicciamente prima tra le famiglie americane e successivamente tra quelle dell’Europa occidentale.

la prima lavastoviglie elettrica

I vantaggi di questo elettrodomestico non si fermano al risparmio di tempo e fatica che erano stati gli “stimoli” che avevano indotto Josephine ad inventarla. Più studi, eseguiti da enti privati, hanno concluso che la lavastoviglie usata a pieno carico, consuma meno acqua del più efficiente lavaggio a mano, mentre il relativo consumo di energia dipende dalla tecnica di lavaggio a mano e dal numero di stoviglie per carico (piccoli carichi favoriscono ancora il lavaggio a mano). Inoltre sembra indubbio che lavare le stoviglie in una lavastoviglie ha una maggiore azione germicida, soprattutto se si scelgono programmi con temperature più alte.

Fonti:

alcune voci di Wikipedia

Le Scienze, giugno 2022, ed. cartacea

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