domenica, Maggio 12

Meteorite caduto a San Valentino

Meteorite caduto a San Valentino. Secondo un astrofisico si tratta di un evento rarissimo. L’oggetto prenderà il nome della città del ritrovamento, quindi Matera. I ricercatori sono curiosi di vedere cosa potrebbe rivelare il bolide precipitato sul balcone tracciato dalla rete Prisma.

Il meteorite Matera

Il meteorite caduto il 14 febbraio, denominato Matera, è precipitato alla periferia a nord della città dei sassi. L’evento è stato reso noto a Matera in una conferenza stampa in municipio, da Giovanni Pratese, docente dell’università di Firenze.

L’oggetto è stato rinvenuto nelle vicinanze dell’abitazione da Silvia Padilla con un magnete, insieme a Pierluigi Cox, dell’associazione ternana astrofili. Si tratta del terzo frammento rinvenuto nella città appartenente allo stesso meteorite.

I ricercatori hanno già stabilito che il percorso di analisi e ricerca durerà un anno. Questo coinvolgerà organismi scientifici sia nazionali che internazionali. Il meteorite di Matera è, per consistenza, il più grande rinvenuto. L’oggetto pesa circa dieci grammi.

Daniele Gardiol, referente della rete Prisma dell’Istituto nazionale di Astrofisica, ha spiegato che: “Quanto accaduto qui ha dell’eccezionale. Non solo è stato osservato il bolide, ma all’osservazione ha fatto seguito il ritrovamento, un caso davvero raro”. Inoltre, ne sono stati misurati i parametri e, quindi, la traiettoria e l’orbita. Le meteoriti prendono il nome della località e del comune dove cadono. Una decisione presa dalla società americana Meteoritical society.

Il meteorite: ecco quelli rinvenuti in Italia

Le meteoriti rinvenute In Italia, secondo il ricercatore, sono oltre 40 oggetti. L’oggetto rinvenuto a Matera risale a 4,5 miliardi di anni fa. Daniele Gardiol, continua spiegando che: “Ora dovremo studiarla ma sembrerebbe una condrite, dei meteoriti che provengono dalla fascia principale degli asteroidi”.

Ma quali sono le informazioni che il meteorite Matera potrebbe fornirci? Il ritrovamento è indubbiamente di grande importanza perché, secondo quanto affermato da Daniele Gardiaol, “è stata recuperata subito, quindi non è stata contaminata. Questo a differenza di altri oggetti trovati per caso. Grazie al calcolo dell’orbita, è possibile risalire al punto dal quale proviene. Sono appena 40 le meteoriti nel mondo che possiedono questa caratteristica”.

Conclusioni

I frammenti sono stati inviati presso i Laboratori del Gran Sasso, luogo in cui verranno misurati gli isotopi. Successivamente, verranno eseguite le indagini petrografiche e di microscopia ottica ed elettronica. Alla ricerca è stata coinvolta anche la Open University (Inghiterra) per effettuare le indagini con isotopi ad ossigeno.

Giovanni Pratesi dell’università di Firenze ha spiegato che: “Noi ci aspettiamo informazione importanti, dati che riguardano le origini e lo sviluppo del nostro sistema. Il materiale è interessante e in quantità sufficiente per condurre tutte le analisi necessarie’”.

Si tratta quindi di un oggetto molto prezioso. Le informazioni più importanti riguardante l’oggetto sono state raccolte attraverso la rete Prisma, che ne ha osservato la caduta. Un evento simile è già accaduto a Cavezzo, nel Modenese, a gennaio del 2020.

La Rete Prisma ha parlato di un ritrovamento eccezionale, avvenuto a poche ore dall’avvistamento del meteorite “è stato un evento eccezionale. Una grande ricerca, fruttuosa. Ci sono stati tre ritrovamenti di frammenti interessanti. La ricerca continua ma ci riteniamo ampiamente soddisfatti del ritrovamento’”.

FONTE:

https://www.quotidiano.net/magazine/asteroidi-pericolosi-mappa-esa-1.8277833?fbclid=IwAR2WgtTslIIb3_p4_kYAAN_2BysQikI6B9iyQn_HzXKWYZP_JI9vkrzWIGY

https://www.ansa.it/basilicata/notizie/2023/02/20/a-matera-trovato-il-terzo-frammento-del-meteorite_185216b3-68e9-4dc1-9fb3-a1f4c0a45247.html

FONTE IMMAGINI:

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