venerdì, Maggio 17

Osservazioni lunari medievali rivelano misteriose eruzioni vulcaniche

Osservazioni lunari medievali rivelano misteriose eruzioni vulcaniche. Le osservazioni medievali della Luna stanno aiutando i ricercatori di oggi a studiare un misterioso ammasso di eruzioni vulcaniche avvenute sulla Terra. I monaci e altri scribi dell’epoca fecero delle descrizioni dettagliate delle eclissi lunari. Quindi, quando la Luna si trovava completamente all’ombra della Terra. Nel medioevo si pensava che questi eventi predicessero delle calamità.

Gli scritti hanno spesso riportato un globo rossastro che circondava la Luna eclissata, ma anche casi più insoliti in cui la Luna eclissata sembrava scomparire completamente dal cielo. Il poeta giapponese Fujiwara no Teika, riguardo un’eclissi oscura senza precedenti osservata il 2 dicembre 1229 ha riportato che: “Gli anziani non l’avevano mai visto, un evento in cui la posizione del disco della Luna non era visibile, proprio come se fosse scomparso durante l’eclissi. Era davvero qualcosa da temere”.

Ciò che i cronisti non potevano sapere era che un’eclissi eccezionalmente oscura era provocata dalla presenza di una grande quantità di polvere vulcanica nell’atmosfera. Questo secondo Sébastien Guillet, ricercatore associato presso l’Istituto di scienze ambientali dell’Università di Ginevra. Il ricercatore crede che i manoscritti medievali contengano un’importante fonte di informazioni su una serie di grandi, ma poco conosciute, eruzioni vulcaniche avvenute sulla Terra.

Osservazioni lunari e eruzioni vulcaniche

Sébastien Guillet ha spiegato che: “Migliorare la nostra conoscenza di queste eruzioni altrimenti misteriose è fondamentale per capire se e come il vulcanismo del passato abbia influenzato non solo il clima ma anche la società durante il periodo del Medioevo”.

Il ricercatore, per un periodo di cinque anni, e i suoi colleghi hanno setacciato fonti europee, mediorientali e dell’Asia orientale riferite al XII e XIII secolo. Questo per ricercare le descrizioni lunari che, se combinate con i dati sulle carote di ghiaccio e sugli anelli degli alberi, potevano consentire una datazione più accurata di ciò che hanno ipotizzato gli scienziati. Secondo i ricercatori gli eventi descritti riguardavano alcune delle più grandi eruzioni vulcaniche che il mondo abbia mai visto.

Osservazioni lunari e polvere vulcanica

La ricerca, pubblicata sulla rivista Nature, delle 64 eclissi lunari totali avvenute in Europa tra il 1100 e il 1300, ha trovato la documentazione di 51 di esse. I documenti rinvenuti, in 6 di questi eventi, hanno anche riportato che la Luna era eccezionalmente scura. Le date documentate sono a maggio del 1110, gennaio del 1172, dicembre del 1229, maggio del 1258, novembre del 1258 e infine novembre del 1276.

Queste date corrispondono con cinque grandi eruzioni vulcaniche identificate da tracce di cenere vulcanica trovate nei nuclei di ghiaccio polare, che sono rispettivamente il 1108, 1171, 1230, 1257 e 1276. Di queste datazione, è nota solamente la posizione dell’eruzione del 1257, avvenuta presso il vulcano Samalas su l’isola indonesiana di Lombok.

Sébastien Guillet ha spiegato che: “Queste eruzioni sono state significativamente più potenti di alcune delle più note eruzioni vulcaniche della storia recente. Una di queste potenti eruzioni, quella di Samalas del 1257, è una delle più grandi dell’ultimo millennio. Gli aerosol vulcanici risultanti hanno bloccato la luce solare e causato un diffuso sconvolgimento climatico. I documenti storici mostrano che l’estate successiva in Europa c’è stata una delle estati più fredde registrate nell’ultimo millennio”.

I ricercatori ritengono inoltre che le eruzioni vulcaniche siano avvenute da 3 a 20 mesi prima delle eclissi oscure. Questo sulla base delle osservazioni di eruzioni più recenti e del loro effetto sulle eclissi lunari. Il coautore della ricerca Clive Oppenheimer, professore all’Università di Cambridge, ha comunicato che: “Sapevamo di queste eruzioni solo perché hanno lasciato tracce nel ghiaccio dell’Antartide e della Groenlandia”.

Clive Oppenheimer continua spiegando che: “Mettendo insieme le informazioni dalle carote di ghiaccio e le descrizioni dei testi medievali, ora possiamo fare stime migliori di quando e dove si sono verificate alcune delle più grandi eruzioni di questo periodo”.

Conclusioni

Gli scienziati del clima di solito identificano le eruzioni vulcaniche del passato misurando la quantità e l’acidità della cenere vulcanica nei nuclei perforati dal ghiaccio polare. Oppure, deducendo dei bruschi cambiamenti di temperatura nei registri degli anelli degli alberi.

Tuttavia, queste fonti a volte sono molto in conflitto. Questo perché le eruzioni vulcaniche interrompono i modelli meteorologici con modalità differenti a seconda della loro posizione, intensità e tempistica. Secondo quanto affermato da Andrea Seim, presidente di Forest Growth and Dendroecology presso l’Istituto di scienze forestali dell’Università di Friburgo in Germania, e Eduardo Zorita, uno scienziato senior presso Helmholtz-Zentrum Hereon, un centro di ricerca tedesco, in un commento che ha accompagnato la ricerca.

Andrea Seim e Eduardo Zorita che non sono stati coinvolti nella ricerca hanno commentato che: “La forza dello studio di Sébastien Guillet e collaboratori risiede nella precisione con cui gli autori hanno stimato i tempi delle eruzioni vulcaniche, individuando l’anno, e in alcuni casi anche il mese, dell’evento”.

La nuova ricerca potrebbe aiutare a far luce per quanto riguarda l’inizio della piccola era glaciale, un periodo di clima molto freddo avvenuto tra il 1280 e il 1340. L’evento ha interrotto i raccolti, ha fatto avanzare i ghiacciai europei e, secondo alcuni storici, ha portato ad un cambiamento nell’ordine sociale ed economico.

FONTE:

https://edition.cnn.com/2023/04/06/world/medieval-moon-observations-volcanic-eruptions-scn/index.html

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