giovedì, Maggio 16

Storica missione lunare: modulo tornato in orbita terrestre

Storica missione lunare: modulo tornato in orbita terrestre. Secondo quanto riferito dall’agenzia spaziale del paese, il modulo di propulsione è appena tornato nell’orbita terrestre. Questo ha alimentato la sonda spaziale indiana per uno storico allunaggio. La missione ha testato come la crescente potenza spaziale potrebbe un giorno restituire dei campioni di suolo lunare.

Nel modulo di propulsione era rimasto più carburante di quanto si aspettasse l’Organizzazione indiana per la ricerca spaziale, la ISRO. Per questo, i ricercatori hanno deciso di andare avanti con il tentativo di riportare il modulo verso casa. Questo secondo quanto riportato dall’agenzia. Il modulo è ora di nuovo nell’orbita terrestre. Lo strumento, che possiede un’unità con un pannello solare e un motore fissato sul fondo, ha spinto il lander lunare della missione Chandrayaan-3. Questo durante la maggior parte del suo viaggio sulla Luna, dopo il lancio della sonda spaziale avvenuto a metà luglio.

missione

La missione

Il lander, dopo aver raggiunto l’orbita lunare tre settimane dopo il lancio, si è separato dal modulo di propulsione e ha raggiuto l’atterraggio il 23 agosto. La missione ha reso l’India il quarto paese a far atterrare un veicolo sulla superficie lunare. Prima della missione indiana solo gli Stati Uniti, la Cina e l’ex Unione Sovietica avevano realizzato un’impresa del genere.

Il lander Vikram, e il Pragyan, un rover a sei ruote schierato da esso, hanno trascorso quasi due settimane portando a termine tutti gli esperimenti scientifici pianificati dalla missione. Questo prima di essere messi a riposo per la notte lunare, un periodo durato due settimane, durante il quale la luce solare non raggiunge la superficie della Luna.

Sia il lander che il rover sono rimasti in stand-by sulla Luna dopo che i precedenti tentativi di risvegliare i veicoli erano falliti. Se i veicoli si fossero risvegliati, sarebbe stato un ulteriore vantaggio per la missione. Nonostante ciò la missione è stata considerata pienamente riuscita dall’agenzia spaziale indiana. Il modulo di propulsione, nel frattempo, è rimasto in orbita lunare. Il componente fungeva da punto di ritrasmissione, trasmettendo i dati dal lander alla Terra. La sonda invece trasportava un unico esperimento, la spettropolarimetria del pianeta Terra abitabile, lo SHAPE.

La missione aggiuntiva Chandrayaan

L’esperimento SHAPE è stato progettato per osservare la Terra dall’orbita lunare. Questo doveva catturare le caratteristiche del nostro pianeta natale che lo rendono abitabile per gli esseri umani. Lo studio aveva lo scopo di fornire agli scienziati un modello su come cercare caratteristiche simili, definite “biofirme”, nell’universo. Il piano iniziale era di far funzionare l’esperimento SHAPE per circa tre mesi, mentre il modulo di propulsione continuava a girare sull’orbita lunare.

Il razzo che ha lanciato la sonda spaziale Chandrayaan-3 è riuscito a portarla su un’orbita talmente precisa, che al modulo di propulsione è rimasto più propellente del previsto. Secondo l’agenzia spaziale “ha comportato la disponibilità di oltre 100 kg di carburante nel modulo di propulsione, il PM. dopo oltre un mese di operazioni nell’orbita lunare. È stato deciso quindi di utilizzare il carburante disponibile nel PM per ricavare ulteriori informazioni per le future missioni lunari e dimostrare le strategie operative della missione per una missione di ritorno”.

La ISRO potrebbe utilizzare le informazioni raccolte dal ritorno del modulo di propulsione per mappare una futura missione di allunaggio. Questa potrebbe riportare sulla Terra i campioni di suolo lunare. L’India, con la stessa procedura, aveva precedentemente testato un modo per allontanare il lander Chandrayaan-3 dalla superficie della Luna. Questo dopo l’atterraggio. Si è trattato di un breve test di “salto”, che ha fatto sollevare il veicolo a pochi centimetri da terra. Le manovre avevano solo lo scopo di testare aspetti del design del veicolo per informare le missioni future.

Ulteriori informazioni

Il modulo di propulsione è ora in orbita a circa 154.000 chilometri sopra la Terra. Qui effettuerà un giro del pianeta circa ogni 13 giorni. L’agenzia spaziale ha reso noto “il percorso del modulo di propulsione verso la Terra è stato mappato per evitare delle collisioni, allo stesso modo in cui abbiamo impedito al PM di schiantarsi sulla superficie della Luna o di entrare nella cintura GEO della Terra a 36.000 km e orbitare al di sotto di essa”. La GEO, o orbita geostazionaria, è un’area dello spazio popolata da satelliti grandi e costosi, strumenti che fanno funzionare la televisione e altri servizi di comunicazione alle persone sulla Terra.

FONTE:

https://edition.cnn.com/2023/12/05/world/chandrayaan-3-lunar-lander-propulsion-module-scn/index.html

FONTE IMMAGINI:

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