Venere: perché non è come la Terra? Una nuova missione spaziale mirerà a scoprirlo. La missione, che prevede un satellite per analizzare Venere e tre strumenti per studiare le onde gravitazionali, è dell’Agenzia spaziale Europea. L’ESA collaborerà con la NASA per entrambe le missioni.
Queste verranno lanciate dallo spazioporto europeo nella Guyana francese negli anni ’30. Carole Mundell, direttrice scientifica dell‘ESA ha spiegato che: “Queste missioni pionieristiche ci porteranno al livello successivo in due aree straordinariamente interessanti della scienza spaziale. Le missioni manterranno i ricercatori europei all’avanguardia in questi settori”.
Venere: un nuovo viaggio
L’esploratore EnVision Venus studierà Venere con un dettaglio senza precedenti. Le analisi partiranno dal nucleo interno fino alla parte superiore della sua atmosfera. Ciò consentirà agli astronomi di capire perché il mondo caldo e tossico non è diventato come la Terra. Venere è simile sia per dimensioni che per distanza dal Sole rispetto alla Terra. Alcuni ricercatori ritengono che il pianeta potrebbe aver avuto un clima molto simile a quello terrestre fino ad un certo punto.
Il gemello della Terra attualmente è un mondo inospitale, con temperature superficiali in grado di sciogliere il piombo e una pressione intensa e schiacciante come risultato di un effetto serra incontrollato. I ricercatori sperano che la missione possa dare risposte alle domande chiave su Venere. Tra queste come il mondo si è evoluto nel tempo e se ha mai avuto oceani, quanto era geologicamente attivo. Ma anche perché sul pianeta è iniziato l’effetto serra.
Il lancio di EnVision è previsto per il 2031. Questa sarà la prima missione a raccogliere dati su come interagiscono l’atmosfera, la superficie e l’interno venusiano. La missione si basa sul primo velivolo spaziale dell’ESA inviato per mappare l’atmosfera del pianeta, il Venus Express. Lo strumento ha orbitato attorno a Venere dal 2005 al 2014.
Venere: EnVision
EnVision, dopo un viaggio di 15 mesi verso Venere, trascorrerà altri 15 mesi orbitando attorno al pianeta. Inoltre, volerà attraverso la sua atmosfera. Il satellite sarà fornito di due pannelli solari dispiegabili e trasporterà una serie di strumenti in grado di osservare la superficie e l’atmosfera venusiana.
Nonché di sondare al di sotto delle spesse e oscuranti nubi del pianeta attraverso le lunghezze d’onda radar e radio. EnVision è una delle numerose missioni in fase di sviluppo per studiare Venere. Le altre spedizioni sono la DAVINCI e la VERITAS della NASA, il cui lancio è previsto entro il prossimo decennio.
Le altre missioni
Le onde sono state rilevate con osservatori a terra, ma il Laser Interferometer Space Antenna, o LISA, sarà il primo osservatorio spaziale a studiare il fenomeno cosmico. Gli osservatori a terra sono purtroppo limitati in ciò che sono in grado di rilevare e possono captare solo onde gravitazionali ad alta frequenza.
LISA sarà in grado di rilevare tutte le onde, nonché quelle a bassa frequenza emesse dai buchi neri super-massicci che si fondono nei centri di galassie massicce. La missione LISA comprende tre strumenti spaziali che voleranno a 2,5 milioni di chilometri di distanza l’uno dall’altro in una formazione a triangolo.
LISA servirà a studiare la storia dell’universo, individuando i primi buchi neri formatisi dopo il big bang. I tre strumenti spaziali voleranno dietro la Terra, mentre questa orbita attorno al Sole, a circa 50 milioni di chilometri dal nostro pianeta. L’agenzia prevede che la missione durerà quattro anni, con la possibilità di prolungarla.
FONTE:
https://edition.cnn.com/2024/01/26/world/esa-new-missions-venus-gravitational-waves-scn/index.html