lunedì, Aprile 29

Viaggiare più veloci della luce?

È possibile viaggiare più veloci della luce? Una ricerca di circa un anno fa suggerisce che è possibile. L’umanità è sempre stata affascinata dalla possibilità di visitare altri sistemi stellari, magari alla ricerca di terre ospitali, quanto più simili al nostro pianeta. Purtroppo, il desiderio di viaggi interstellari è frustrato dalle limitazioni del volo spaziale convenzionale, che lo rendono una possibilità molto lontana, a causa delle sterminate distanze da percorrere.

Il fisico Dr. Erik Lentz, nonostante le difficoltà, ha proposto una soluzione a questo problema. La sua teoria è risultata perfettamente in linea con gli assunti della relatività di Albert Einstein. Cercheremo quindi di spiegare, nel modo più semplice possibile, quale è la teoria di Erik Lentz, e in quale modo riuscirebbe a rendere possibile i voli spaziali alla velocità della luce e oltre.

La ricerca, condotta presso l’Università di Göttingen e pubblicata sulla rivista Classical and Quantum Gravity, ha proposto di creare una nuova classe di solitoni iperveloci, utilizzando sorgenti con energia positiva. Questi nuovi solitoni consentirebbero di viaggiare a qualsiasi velocità. La ricerca svolta ha riaperto il dibattito sulla possibilità di viaggiare più veloci della luce basandosi sulla fisica convenzionale.

Cosa sono i solitoni

In matematica e fisica un solitone è un’onda solitaria auto-rinforzante causata dalla concomitanza in un mezzo di propagazione di effetti non lineari e dispersivi che si cancellano reciprocamente. I solitoni sono in grado di descrivere molti fenomeni fisici.

Il fenomeno dei solitoni fu descritto per la prima volta da John Scott Russell, che osservò un’onda solitaria risalire la corrente nell’Union Canal per chilometri senza perdere energia. Russell riprodusse il fenomeno in un recipiente di onde, e lo chiamò «onda di traslazione». Tra i primi a scoprire la presenza di solitoni nell’oceano fu Alfred Richard Osborne nel 1980 nel Mare delle Andamane e successivamente furono scoperti in altri mari. Evidenze di solitoni furono scoperte anche nel cosiddetto sistema Fermi-Pasta-Ulam.

L’enigma della relatività

Nell’immagine, quanto impiegherebbe un’astronave per giungere su Proxima Centauri, la stella più vicina a noi, utilizzando diversi sistemi di propulsione.

La maggior parte delle teorie, che concettualizzano dei viaggi più veloci della luce, dipendono tutte da una fisica esotica. Le teorie della relatività di Einstein, espongono che non c’è alcun modo di riuscire ad eguagliare o addirittura superare la velocità della luce.

Una condizione questa che ostacola, in maniera significativa, la teoria del viaggio più veloce della luce. I fisici hanno considerato la possibilità di piegare lo spazio-tempo per scopi di trasporto. Ma per far ciò c’è bisogno di ipotetiche particelle e stati della materia con proprietà fisiche decisamente esotiche. Una questione che attualmente non è stata trovata o non è in alcun modo praticabile.

L’ipotesi di Erik Lentz

Chi di noi non ha sognato di poter viaggiare in galassie lontane? Un sogno che forse, in un futuro lontano, potrebbe diventare realtà. L’ipotesi del Dr. Erik Lentz, dopo moltissimi anni di teorie che riguardano i viaggi alla velocità della luce, si avvicina molto ad una macchina in grado di viaggiare ad alta velocità. Un idea così rivoluzionaria, nonostante ci siano molte questioni da risolvere, è ciò che rende possibile la realizzazione dei desideri.

Erik Lentz propone una nuova classe di solitoni iperveloci o “bolle di curvatura”. L’ipotesi proposta dal fisico, che tiene conto delle equazioni della relatività di Einstein, formula un modo per riuscire a viaggiare più veloce della luce, senza utilizzare alcuna fisica esotica.

La sua idea si fonda su quella che definisce una nuova classe di solitoni iperveloci o “bolle di curvatura”. Queste sono delle onde che sono in grado di mantenere la loro forma mentre viaggiano ad una velocità costante. Secondo Erik Lentz, questi solitoni necessitano soltanto di fonti con una densità di energia positiva.

L’energia necessaria

Il motore a curvatura richiederebbe un enorme quantità di energia. I solitoni iperveloci, con la giusta energia, consentirebbero agli oggetti di passare attraverso lo spazio-tempo, senza però essere influenzati da forze di marea estreme. Questo significa che il passare del tempo all’interno del solitone corrisponderà al tempo all’esterno, e quindi non ci sarebbero nemmeno complicazioni legate al doppio paradosso. Purtroppo, il motore a curvatura richiede grandi quantità di energia, rendendola attualmente una possibilità solamente ipotetica.

Erik Lentz, riguardo la sua scoperta, conclude spiegando che: “Il mio lavoro ha spostato il problema dei viaggi più veloci della luce dalla ricerca teorica nella fisica fondamentale verso l’ingegneria. Il prossimo passo è capire come ridurre la quantità di energia necessaria, in modo tale che rientri nella gamma delle tecnologie odierne, come una grande e moderna centrale nucleare a fissione. Poi sarà possibile parlare della costruzione dei primi prototipi”.

FONTI:

https://www.newsbytesapp.com/news/science/scientist-show-faster-than-light-travel-is-within-einstein-s-physics/story?fbclid=IwAR2alYeKLJNLxS_xygmuotx5IpMGUpASr1wUZIl0tBt1HrFayk5QHKxPU0Q

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