giovedì, Maggio 16

Asteroide Bennu potrebbe provenire da un mondo perduto

Asteroide Bennu potrebbe provenire da un mondo perduto. L’ipotesi proviene dalle analisi dal campione raccolto dalla NASA con la missione Osiris-Rex. Un primo sguardo agli indizi sull’asteroide rivelano che potrebbe essere un frammento di un mondo oceanico perduto.

I ricercatori della NASA hanno appena iniziato l’analisi dei frammenti riportati dall’asteroide Bennu. Le prime indicazioni indicano che il materiale in esso contenuto proveniva da un antico mondo oceanico. L’ipotesi si basa sulla crosta di fosfato rilevata sull’asteroide. Il minerale fosfato, ricco di calcio e magnesio, non era mai stato rilevato prima sui meteoriti. Queste sono piccole rocce spaziali che a volte hanno attraversato l’atmosfera terrestre e hanno raggiunto la superficie terrestre.

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Asteroide Bennu: il campione

La chimica rilevata nel minerale ha una certa somiglianza con quella intercettata nel vapore che fuoriesce da sotto la crosta ghiacciata della luna di Saturno, Encelado. Il fosfato è un elemento fondamentale per la vita. La scoperta rafforza l’ipotesi che la vita sulla Terra, sia stata innescata dal materiale lasciato dagli asteroidi. Eventi avvenuti quando i meteoriti sono finiti per schiantarsi sulla superficie durante la turbolenta storia iniziale del nostro pianeta.

I ricercatori affermano che il mondo di cui Bennu faceva parte probabilmente aveva somiglianze con Encelado. Il pianeta, però, era circa la metà delle dimensioni. Il pianeta, quando il sistema solare ha preso forma, è stato distrutto da una collisione con un altro oggetto. L’impatto ha formato migliaia di asteroidi.

Asteroide Bennu: indagini

Le indagini che si stanno svolgendo sull’asteroide Bennu sono estremamente interessanti per gli scienziati. Questo perché l’opportunità di studiare campioni di un asteroide è molto rara. La missione OSIRIS-REx è la terza nella storia che ha portato a compimento la raccolta di frammenti di un asteroide, che poi sono stati riportati sulla Terra.

Il viaggio di andata e ritorno della missione Bennu è durato in totale sette anni e ha coperto una distanza considerevole di 6,21 miliardi di chilometri. La capsula campione è tornata sana e salva a settembre del 2023. Lo scienziato planetario Dante Lauretta, dell’Università dell’Arizona ha spiegato che: “Saremo impegnati per molto, molto tempo sulle analisi. Si tratta di una quantità enorme di campioni per noi”.

Conclusioni

Sono svariati i team di ricerca in tutto il mondo che stanno analizzando i frammenti dell’asteroide Bennu raccolti. Tra questi c’è quello dell’Università dell’Arizona, che sta analizzando migliaia di particelle. Di queste la più grande misura 3,5 centimetri di diametro.

Le tecniche applicate per analizzare i campioni di asteroidi includono la diffrazione dei raggi X. Questa prevede delle analisi con dei modelli di radiazione elettromagnetica. Le analisi servono a comprendere meglio la natura del materiale con cui entrano in contatto. L’ipotesi è che Bennu sia il materiale rimasto dalla formazione del sistema solare, un evento avvenuto circa 4,5 miliardi di anni fa.

Comprendere da dove viene l’asteroide ci insegnerà di più anche sulle origini della vita sulla Terra. Al momento siamo ancora alle primissime fasi di questa ricerca. Quindi possiamo aspettarci molte altre entusiasmanti scoperte e rivelazioni in futuro. Tra queste forse si potrebbe trovare la conferma di che tipo di planetesimo ha generato Bennu. Le scoperte fatte finora verranno presentate alla 55a Conferenza sulle scienze lunari e planetarie che si terrà in Texas.

FONTE:

https://www.sciencealert.com/first-look-at-asteroid-hints-its-a-fragment-of-a-lost-ocean-world

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