martedì, Maggio 14

La nascita dei generi cinematografici

In poco più di dieci anni il nascente cinema attraversa una fase detta “cinema delle attrazioni”, prima di approdare definitivamente al cinema narrativo. Questa fase è stata suddivisa dagli storici del cinema in due sotto periodi:

  • il Sistema delle Attrazioni Mostrative (SAM), dal 1895 al 1906, dove sono mostrate singole vedute indipendenti
  • il Sistema dell’Integrazione Narrativa (SIN), che si sovrappone in parte al precedente e arriva fino al 1915 circa, caratterizzato da inquadrature ancora lunghe e autonome, ma montate in successione creando una narrazione

La funzione di questo cinema pionieristico è quello di “mostrare” ad un pubblico eterogeneo singole sequenze cinematografiche di paesaggi, persone in movimento, attrazioni comiche. Le proiezioni sono itineranti, in pubbliche piazze o in locali come caffè o teatri di varietà. La sala cinematografica propriamente detta è ancora di la da venire. Fondamentale è la presenza di un imbonitore-presentatore che illustra le riprese, altrimenti spesso incomprensibili per il pubblico. Le pellicole prodotte venivano vendute e non ancora noleggiate come avverrà con la maturazione definitiva del cinema narrativo. Soltanto quando il narratore sarà scomparso dietro le immagini, e queste saranno capaci di raccontare le storie da sole, allora sarà nato il cinema, come noi lo concepiamo.

Il genere comico

È in questa fase di transizione tra il cinema delle attrazioni e il cinema del racconto narrativo che iniziano a nascere i generi cinematografici che faranno la storia del cinema. In Francia grazie ad un’innovativa forma di montaggio si afferma il genere comico. I protagonisti sono per lo più acrobati o clown prestati dall’arte circense al cinema. Tra le prime “star” del cinema comico, un posto di riguardo spetta ad André Deed ((Le Havre, 22 febbraio 1879 – Parigi, 4 ottobre 1940). Fin dal 1906 Deed interpretò una serie di cortometraggi dove la sua esplosiva e talvolta grossolana verve comica finiva nelle immancabili fughe a gambe levate. La sua satira dei riti della società borghese lo portò a diventare la stella indiscussa della Pathè.

Max Linder insieme a Chaplin

Nel 1908, attratto dall’effervescente cinematografia italiana,  viene assunto dalla Itala Film di Torino dove incontra l’attrice Valentina Frascaroli sua futura moglie. Per il cinema muto italiano interpretò oltre 90 cortometraggi dal 1909 al 1911 e dal 1915 al 1920, recitando nel ruolo di Cretinetti, personaggio che lo rese popolare in tutta Europa. Interprete di una comicità più raffinata era invece Max Linder, inventore della prima grande maschera del cinema, quella di Max, gentiluomo elegante e irreprensibile, dai neri baffetti, il lucente cilindro e i candidi guanti, che agiva sullo sfondo di una Parigi della Belle époque. Il successo di Linder fu letteralmente internazionale tanto che divenne il primo attore pagato con ingaggi astronomici per l’epoca dalla Pathé. Il 31 ottobre 1925 Linder, all’età di 42 anni si tolse la vita, subito dopo aver ucciso la giovanissima moglie Ninette Peters, che aveva sposato solo tre anni prima. Dei 500 film interpretati e molti anche diretti sono sopravvissute soltanto 82 pellicole.

Il genere poliziesco

Sempre in Francia Louis Feuillade inventa il film seriale poliziesco. Le più importanti serie del regista francese sono Fantomas (1913) e I Vampiri (1915-1916). Lavoratore accanito, Feuillade realizzò in 20 anni circa 800 corto e medio metraggi di cui malauguratamente più dei due terzi sono oggi perduti. Feuillade lavorava per la casa di produzione della Gaumont, principale rivale della Pathé quando nel 1915 lancia la serie di film “I Vampiri”, che diverrà un’icona per i surrealisti come esempio del fantastico che intride la società borghese. Sono dieci episodi, sette dei quali interpretati da Musidora che, con il ruolo di Irma Vep, entrò nel Pantheon della Settima Arte.

Il genere storico o in costume

L’Italia è invece il centro cinematografico che lancerà i film storici o in costume. Seguendo una tradizione teatrale e musicale, il nostro paese traccerà un solco profondo nella nascente cinematografia. A Roma, la CINES, fondata nel 1905 con “La presa di Roma” inaugura questo genere che conoscerà una grande fortuna in tutto il mondo. Ricostruzione storica della presa di Porta Pia, del 20 settembre 1870, il film è suddiviso in sette quadri: 1. Il parlamentario Generale Carchidio a Ponte Milvio. 2. Dal Generale Kanzler – Niente resa!. 3. Al campo dei bersaglieri – All’armi!. 4. L’ultima cannonata. 5. La breccia a Porta Pia – All’assalto!. 6. Bandiera bianca. 7. Apoteosi.

Diretto da Filoteo Alberini, fondatore della CINES, verrà proiettato per la prima volta a Livorno, il 16 settembre 1905. La Cines continua poi con la produzione di film storici, come la Gerusalemme liberata (Guazzoni, 1911) e Quo Vadis (Guazzoni, 1913). Sempre a Torino, la Itala Film, con uno dei padri del cinema italiano Giovanni Pastrone, nel 1911 produce “La caduta di Troia“.

La caduta di Troia

Si tratta del primo vero successo internazionale del regista di Cabiria. Dal punto di vista tecnico era ancora composto da inquadrature fisse. Non era quindi ancora presente l’innovazione del carrello, che Pastrone inventerà e sperimenterà solo a partire dal 1914

Bernardi, Sandro. L’avventura del cinematografo

il cinemamuto.it

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