lunedì, Maggio 13

L’asteroide che prende il nome dal dio egiziano del caos

L’asteroide che prende il nome dal dio egiziano del caos. Questa sarà la prossima fermata della NASA. La sonda spaziele OSIRIS-REx, dopo un viaggio di andata e ritorno di quasi 4 miliardi di miglia, ha consegnato con successo il primo campione di asteroide della missione della NASA sulla Terra.

La capsula contenente rocce e terra, che sono state prelevate dall’asteroide Bennu, ha effettuato un atterraggio perfetto nel deserto dello Utah lo scorso 24 settembre. Questo dopo aver attraversato l’atmosfera terrestre a temperature roventi, sufficienti a carbonizzare completamente l’esterno del ricettacolo.

I rari contenuti, attualmente, sono conservati al sicuro presso il Johnson Space Center della NASA a Houston. In questo luogo gli scienziati li studieranno per poter svelare i segreti del nostro sistema solare. Lo storico risultato è stato festeggiato da innumerevoli persone, che hanno lavorato alla missione per anni. Tra questi c’è il chitarrista dei Queen Brian May, che è anche un astrofisico e orgoglioso compagno di squadra di OSIRIS-REx.

L’asteroide e la sonda spaziale

L’epico viaggio della sonda spaziale non è ancora terminato. La missione continua con il nome di OSIRIS-APEX, recentemente ribattezzata. La sonda si sta dirigendo verso l’asteroide Apophis, un oggetto con una reputazione spaventosa. La roccia spaziale, che prende il nome dal dio egiziano del caos e dell’oscurità, un tempo era considerata una delle minacce di asteroidi potenzialmente più pericolose per la Terra.

L’asteroide Apophis non è in rotta di collisione con il nostro pianeta per molto tempo ancora. Questo secondo quanto suggerito dalle ultime ricerche. Apophis, nel 2029, arriverà così vicino alla Terra che le persone potranno vederlo ad occhio nudo. È sarà allora che OSIRIS-APEX farà la sua mossa, entrando in orbita attorno ad Apophis e studiandolo per 18 mesi. La sonda spaziale non è più in grado di raccogliere campioni. Lo strumento sarà però in grado di utilizzare i propulsori per sollevare polvere e rocce, studiando così la superficie pietrosa di Apophis.

OSIRIS-REx: il primo viaggio

OSIRIS-REx è stato lanciato l’8 settembre del 2016 per poi iniziare un viaggio di due anni per incontrarsi con l’asteroide Bennu. La sonda è arrivata in orbita attorno a Bennu ad agosto del 2018, dove ha poi trascorso altri due anni scansionando e mappando la superficie dell’asteroide.

OSIRIS-REx il 20 ottobre del 2020 è sceso sulla superficie dell’asteroide e ha recuperato il materiale che ha poi stivato nella capsula di ritorno. Un’accensione del sistema di propulsione di OSIRIS-REx, effettuata a maggio del 2021 ha poi impostato la sonda su una rotta diretta verso la Terra.

FONTE:

https://edition.cnn.com/2023/09/30/world/apophis-explorer-science-newsletter-wt-scn/index.html?fbclid=IwAR05lotWJIFmpRBlzdM-kYfoXcAxbmUuZsDQRs9N9xTRn4HTMhgJF-eF7xA

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