giovedì, Maggio 16

Le grandi storie di Tex: “Intrigo a Santa Fe”

Claudio Nizzi è l’autore che ha raccolto la difficilissima eredità del “papà” di Tex, Gian Luigi Bonelli. L’esordio nella prestigiosa testata del fumetto nazionale avvenne nel 1983 ma per cinque anni, su richiesta esplicita di Sergio Bonelli non firmò nessuna delle storie ideate e scritte per Tex. La preoccupazione di Sergio era che la scomparsa del mitico “testi di Bonelli” e l’arrivo di un nome nuovo potesse disaffezionare i lettori di Aquila della Notte.

Il vero erede di G.L. Bonelli

Nizzi si avvicina ad un personaggio così complesso e importante, per sua stessa ammissione, attraverso un’operazione di rilettura completa, sistematica, del Tex di Bonelli. Nizzi ne studia le tematiche e il linguaggio, cercando di imitare il più possibile lo stile bonelliano. L’intenzione è quella di ricalcare i tratti distintivi della narrazione del “papà” di Tex e lo fa così bene che per i primi cinque anni nei quali non firma le sue sceneggiature, gran parte dei lettori è convinta che sia l’ormai anziano Bonelli padre a vivere una seconda, feconda stagione di creatività.

Nizzi inoltre, appassionato da sempre di gialli, da un nuovo spessore alla contaminazione giallo-western già presente in molte storie di Bonelli senior. E tra le migliori storie firmate da Nizzi, diverse sono quelle nei quali Tex, insieme all’inseparabile Carson, conduce delle vere e proprie indagini, degne del miglior racconto giallo.

Attentato al Presidente degli Stati Uniti

È il caso dell’avventura che inizia con il numero 392 “Intrigo a Santa Fe” per proseguire poi con il numero 393 “Una pallottola per il Presidente” e concludersi nel 394 con l’albo, “Il Testimone“. Il racconto inizia con l’assassinio di due agenti della Pinkerton che Tex e Carson non riescono a salvare. I due investigatori privati stavano indagando su un complotto che minaccia la vita del Presidente americano che è impegnato inun tour elettorale nel Sud Ovest statunitense.

L’attentato sarà effettuato a Santa Fe dove i due pards giungono prendendo contatto con il giornalista Martin London, che in incognito è un informatore della Pinkerton. Ci fermiamo qui con il racconto della trama per evitare spoiler per quei pochi fan texiani che non hanno letto una storia ben costruita, dove il ritmo delle indagini, le immancabili sparatorie e scazzotate si sviluppano con perfetto equilibrio.

I disegni del maestro Civitelli

L’avventura si snoda per i classici tre albi, nel primo trimestre del 1996 e i disegni sono del grandissimo Fabio Civitelli. L’artista toscano è l’ultimo grande erede dell’illustrazione classica texiana, entrato in Bonelli nel 1984, esordisce su Tex, l’anno dopo con il n. 293 “Gli Ostaggi“, per un soggetto sceneggiato dallo stesso Nizzi. I due stringeranno un fervido sodalizio fino a tutto il 2008.

Lo stile grafico di Civitelli è contrassegnato da una grande cura del dettaglio e dei particolari, da un sapiente uso dei “neri” e delle sfumature e da un’estrema pulizia del tratto. Civitelli spesso usa la tecnica del “puntinato” in grado di esaltare appieno gli effetti di ombra e di luce e l’illuminazione ambientale, particolarmente efficace quando si deve illustrare atmosfere cupe e minacciose.

Il contributo di Civitelli al valore della storia oggetto di quest’articolo è pari almeno a quello della scrittura di Nizzi. I suoi disegni esaltano la storia, facendone un classico dell’autore nato in Algeria nel 1938. La copertina dei tre albi sono disegnate da Aurelio Galleppini, in arte Galep, il papà grafico di Tex, ormai prossimo alla fine della sua lunga e gloriosa carriera.

Per saperne di più:

Claudio Nizzi

Tex compie 75 anni!

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