domenica, Maggio 19

Marte: creata una mappa interattiva con immagini della NASA

Marte: creata una mappa interattiva con immagini della NASA. La mappa, visionabile attraverso il link, mostra Marte con dei dettagli molto nitidi. Sia i ricercatori che il pubblico possono esplorare le immagini globali del pianeta rosso. Queste sono state realizzate al Caltech, utilizzando i dati del Mars Reconnaissance Orbiter della NASA.

Le scogliere, i crateri da impatto e le tracce di Dust Devil sono stati immortalati con dei dettagli impressionanti. Immagini, che creano una mappa del pianeta rosso composta da 110.000 immagini, sono state immortalate dal Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) della NASA. Le immagini, scattate dalla Context Camera in bianco e nero della navicella veterana, o CTX, coprono quasi 270 piedi quadrati (25 metri quadrati) di superficie per ogni pixel.

Ciò rende il Global CTX Mosaic of Mars l’immagine globale a più alta risoluzione del pianeta rosso mai creata prima. Se venisse stampato, la mappa composta da 5,7 trilioni di pixel (o 5,7 terapixel) sarebbe abbastanza grande da coprire il Rose Bowl Stadium di Pasadena, in California.

Marte e la mappa interattiva

Il Bruce Murray Laboratory for Planetary Visualization del Caltech, ha impiegato sei anni e decine di migliaia di ore per poterla sviluppare. La mappa è anche abbastanza facile da usare per chiunque volesse. Jay Dickson, lo scienziato di elaborazione delle immagini che ha guidato il progetto e gestisce il Murray Lab, ha spiegato che: “Volevo qualcosa che fosse accessibile a tutti. Dagli scolari alle persone adulte. L’obiettivo è abbassare le barriere per tutte le persone che sono interessate ad esplorare Marte”.

La CTX è tra le tre telecamere presente a bordo di MRO. Questa è guidata dal Jet Propulsion Laboratory della NASA. Una di queste fotocamere, la High-Resolution Imaging Science Experiment (HiRISE), ha catturato e fornisce immagini a colori delle caratteristiche superficiali piccole come un tavolo da pranzo. CTX, al contrario, ha catturato e fornisce una visione più ampia del terreno intorno alle caratteristiche immortalate. Questo ha aiutato gli scienziati a capire come le caratteristiche riprese sono correlate.

La sua capacità di catturare vaste distese del paesaggio ha reso CTX particolarmente utile per poter individuare i crateri da impatto presenti sulla superficie marziana. La terza telecamera, il Mars Color Imager (MARCI), guidata dallo stesso team che gestisce CTX, produce, ogni giorno, una mappa globale del tempo presente su Marte con una risoluzione spaziale inferiore.

Marte da vicino

CTX, da quando MRO è arrivato nel 2006, ha documentato quasi tutto il pianeta rosso. Le sue immagini sono diventate un punto di partenza ottimale per gli scienziati per creare una mappa. La creazione di mappe richiede il setacciamento di un’ampia selezione di immagini. Questo serve a trovare le immagini che hanno le stesse condizioni di illuminazione e cieli limpidi.

Jay Dickson, per creare la nuova mappa, ha sviluppato un algoritmo per abbinare le immagini in base alle caratteristiche catturate. Successivamente, ha unito manualmente le restanti 13.000 immagini che l’algoritmo non poteva abbinare. Le lacune rimanenti presenti nella mappa rappresentano parti di Marte che non erano state riprese dal CTX quando Jay Dickson ha iniziato a lavorare a questo progetto, o erano delle aree oscurate da nuvole o polvere.

Laura Kerber, una scienziata marziana del JPL, ha fornito un feedback sulla nuova mappa mentre questa prendeva forma. La scienziata ha spiegato che: “Ho voluto qualcosa di simile per molto tempo. È sia un bellissimo prodotto artistico che una cosa utile per la scienza”.

Laura Kerber ha recentemente utilizzato l’immagine per poter visitare il suo posto preferito su Marte, ossia il Medusae Fossae, una regione polverosa che presenta le dimensioni della Mongolia. Gli scienziati non sono sicuri di come si sia formato. Laura Kerber ha proposto che potrebbe essere un mucchio di cenere di un vulcano vicino.

Conclusioni

La mappa CTX, con un clic di un pulsante può essere ingrandita. Questo permette di ammirare antichi canali fluviali, ora prosciugati, che si snodano attraverso il paesaggio marziano. Gli appassionati possono anche visitare regioni come il Gale Crater e il Jezero Crater, aree esplorate dai rover Curiosity e Perseverance della NASA, o visitare Olympus Mons, il vulcano più alto del sistema solare, aggiungendo dei dati topografici dalla missione Mars Global Surveyor della NASA.

Una delle caratteristiche più interessanti della mappa è che evidenzia i crateri da impatto in tutto il pianeta, consentendo così agli spettatori di vedere come sia in realtà Marte. Lo scienziato del progetto della missione, Rich Zurek del JPL ha spiegato che: MRO, per 17 anni, ci ha rivelato Marte come nessuno l’aveva fatto prima. Questa mappa è un modo nuovo e meraviglioso per esplorare alcune delle immagini che abbiamo raccolto”.

FONTE:

https://www.nasa.gov/feature/jpl/new-interactive-mosaic-uses-nasa-imagery-to-show-mars-in-vivid-detail

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