domenica, Maggio 19

Perseverance: individuate molecole organiche su Marte

Perseverance: individuate molecole organiche su Marte. Il rover ha trovato elementi costitutivi della vita sul pianeta rosso? Come noto, le sostanze organiche possono essere prodotte da processi geologici oltre che da quelli biologici. I dettagli delle scoperte sono stati pubblicati sulla rivista Nature.

Il rover Perseverance della NASA ha trovato un serie diversificata di molecole organiche in un cratere marziano, secondo quanto riportato da un nuovo studio. I composti organici sono delle molecole composte da carbonio. Queste spesso includono altri elementi come idrogeno, ossigeno, azoto, fosforo e zolfo.

I ricercatori, precedentemente, avevano rilevato diversi tipi di molecole organiche di origine marziana. Le molecole sono state individuate nei meteoriti esplosi da Marte, creati da impatti cosmici, che sono atterrati sulla Terra e nel cratere Gale sul pianeta rosso, luogo che il rover Curiosity della NASA sta esplorando dal 2012.

Perseverance e la nuova ricerca

L’autrice principale della nuova ricerca Sunanda Sharma, scienziata planetaria presso il California Institute of Technology, ha spiegato che: “Sono un indizio entusiasmante per gli astrobiologi, dal momento che sono spesso considerati elementi costitutivi della vita, Nonostante ciò, una cosa importante, è che questi elementi possono essere creati da processi non legati alla vita”.

Sunanda Sharma continua sottolineando che: “Pertanto, indagare su quali molecole organiche esistono sul pianeta rosso e su come sono state create è la chiave per capire cosa può o meno essere collegato alla vita su Marte. Come scienziati planetari e astrobiologi, stiamo molto attenti a formulare ipotesi. Affermare che la vita è la fonte di sostanze organiche o possibili firme biologiche è un’ipotesi di ultima istanza, il che significa che dovremmo escludere qualsiasi fonte di origine non biologica”.

Sunanda Sharma insieme ai suoi colleghi nel nuovo studio hanno analizzato i dati raccolti da Perseverance. Il rover, a febbraio del 2021, è atterrato all’interno del cratere Jezero, il sito di un antico bacino lacustre. Le ricerche precedenti suggerivano che questo luogo mostrasse un alto potenziale di abitabilità passata. Il fondo del cratere possiede anche argille e altri minerali che possono preservare i materiali organici.

Perseverance: i dettagli

I ricercatori, nello specifico, hanno esaminato i dati dello strumento Scanning Habitable Environments with Raman and Luminescence for Organics and Chemicals (SHERLOC) presente a bordo di Perseverance. SHERLOC è il primo strumento presente su Marte in grado di condurre la mappatura e l’analisi su scala fine delle molecole organiche.

I ricercatori si sono concentrati sui dati SHERLOC di Máaz e Séítah, due formazioni rocciose situate sul fondo del cratere Jezero. Quando la luce ultravioletta di SHERLOC ha illuminato i composti organici, questi hanno iniziato a brillare in un modo molto simile al materiale illuminato da una luce nera. L’impronta digitale delle lunghezze d’onda nel bagliore di una molecola può aiutare a identificarla.

Sunanda Sharma e i suoi colleghi hanno trovato segni di molecole organiche in tutti i 10 obiettivi che Perseverance ha perforato a Máaz e Séítah. Il materiale esplorato appartiene ad un periodo che si riconduce ad un arco temporale che va da almeno 2,3 miliardi a 2,6 miliardi di anni fa. Secondo Sunanda Sharma: “questi indicano la possibilità che gli elementi costitutivi della vita possano essere stati presenti per molto tempo sulla superficie di Marte, in più di un luogo”.

Conclusioni

I ricercatori hanno scoperto prove di molte diverse classi di molecole organiche. Queste sono state individuate in una varietà di modelli nello spazio all’interno di Máaz e Séítah, suggerendo che potrebbero aver avuto origine da un numero di minerali e meccanismi di formazione differenti. I composti organici analizzati apparivano per lo più collegati a minerali legati all’acqua.

Sunanda Sharma ha spiegato che: “Vedere che i possibili segnali organici differiscono in termini di tipo, numero di rilevamenti e distribuzione tra le due unità del fondo del cratere è stato sorprendente ed emozionante. Tutto ciò apre la possibilità a diversi meccanismi di formazione, conservazione o trasporto attraverso il cratere e, più in generale, sulla superficie di Marte”.

I ricercatori non sono stati in grado di identificare delle specifiche molecole organiche. Sunanda Sharma conclude dichiarando che: “Per confermare la presenza di sostanze organiche e dei loro tipi specifici, avremmo bisogno che i campioni vengano riportati sulla Terra. Questo è il nostro obiettivo”.

FONTE:

https://www.space.com/perseverance-rover-organic-molecules-mars

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