lunedì, Maggio 20

BepiColombo: ultimo flyby intorno a Mercurio

BepiColombo: ultimo flyby intorno a Mercurio. Ecco le immagini ed i video dell’evento. La sonda europea ha catturato delle splendide viste ravvicinate di Mercurio durante un breve sorvolo. Il sorvolo ha portato la sonda spaziale europea BepiColombo a 240 chilometri dalla superficie di Mercurio. BepiColombo, diretta verso Mercurio, ha effettuato il suo terzo flyby del pianeta lo scorso 19 giugno. L’evento ha permesso di rivelare una superficie trivellata di crateri. Ad uno di questi è stato dato un nome.

La missione congiunta europea/giapponese, lanciata nel 2018, si sta avviando verso la parte finale del suo viaggio, durato sette anni, attraverso il sistema solare interno. La BepiColombo, durante il suo viaggio, ha fatto affidamento sulla gravità della Terra, di Venere e del suo obiettivo, ossia Mercurio. Questo per rallentare fino al punto di potersi spostare dall’orbita del Sole fino a quella di Mercurio. La missione terminerà alla fine del 2025.

BepiColombo: il terzo flyby

L’ultima delle manovre di assistenza gravitazionale è avvenuta lo scorso lunedì. Questa ha visto la BepiColombo volare entro i 236 chilometri dalla superficie di Mercurio. Gli scienziati, che gestiscono le missione, hanno sfruttato l’opportunità per effettuare le misurazioni dell’ambiente vicino al pianeta più interno del sistema solare e scattare immagini della sua superficie “bruciata”.

L’ESA ha rilasciato le nuove immagini martedì, quindi meno di 24 ore dopo l’avvicinamento. Le nuove immagini rivelano ciò che l’ESA ha descritto come una “ricchezza geologica”. Sulla superficie erano presenti una pletora di crateri, antiche creste vulcaniche e colate laviche. Una delle caratteristiche più curiose delle immagini è stato un cratere che ha appena ricevuto un nuovo nome, ossia Edna Manley. Il nome è stato dato in onore di un’artista giamaicano/britannica morta nel 1987.

BepiColombo: i dettagli

David Rothery, professore di geoscienze planetarie presso la Open University del Regno Unito e membro del BepiColombo science imaging squadra, ha dichiarato che: “Durante la pianificazione dell’immagine per il sorvolo, ci siamo resi conto che questo grande cratere sarebbe stato in vista, ma non aveva ancora un nome”.

Il professore continua spiegando che: “Sarà chiaramente di interesse per gli scienziati di BepiColombo in futuro, perché la sonda ha scavato attraverso il materiale a bassa riflessione scuro, che potrebbe essere un residuo della prima crosta ricca di carbonio di Mercurio. Inoltre, il fondo del bacino all’interno è stato inondato da lava, dimostrativa della prolungata storia di attività vulcanica di Mercurio”.

La sonda ha anche individuato la scarpata di Beagle Rupes, una scogliera lunga 600 km che si è formata miliardi di anni fa, quando il giovane Mercurio si è raffreddato e si è contratto. Il Beagle Rupes è stato scoperto dalla missione Messenger della NASA. Questa ha orbitato attorno a Mercurio tra il 2011 e il 2015.

I ricercatori non vedono l’ora di confrontare le viste precedenti con quelle nuove catturate da BepiColombo. Le immagini rivelano anche una varietà di antichi bacini da impatto inondati di lave vulcaniche, formazioni formatesi durante il primo miliardo di anni di vita del pianeta, quando era ancora tettonicamente attivo.

Valentina Galluzzi, membro del team di BepiColombo, scienziata dell’Istituto nazionale di astrofisica italiano, ha dichiarato che: “Questa è una regione incredibile per studiare la storia tettonica di Mercurio. La complessa interazione tra queste scarpate ci mostra che quando il pianeta si è raffreddato e si è contratto ha causato lo scivolamento della crosta superficiale, creando così una varietà di caratteristiche molto particolari”.

Conclusioni

La sonda purtroppo non ha potuto scattare immagini durante il suo avvicinamento più prossimo, poiché è arrivata vicino al pianeta dal lato notturno. Le immagini più ravvicinate sono state scattate da una distanza di 3.500 km a circa 20 minuti dopo l’avvicinamento più prossimo. La missione BepiColombo comprende due orbiter che attraversano lo spazio uno sopra l’altro. Questo significa che alcuni degli strumenti delle sonde erano nascosti al momento del flyby.

Le immagini disponibili dalle tre telecamere di monitoraggio, strumenti originariamente costruiti per osservare il dispiegamento del pannello solare del velivolo spaziale dopo il lancio, hanno purtroppo una modesta risoluzione di 1024 x 1024 pixel. La sonda spaziale ha utilizzato queste fotocamere per inviare a casa immagini a bassa risoluzione riprese durante il suo viaggio.

La missione ha permesso di effettuare un sorvolo della Terra nel 2020, due sorvoli di Venere nel 2020 e nel 2021 e due precedenti sorvoli di Mercurio nel 2021 e nel 2022. Ci saranno altri tre sorvoli di Mercurio nei prossimi anni prima che BepiColombo disperda abbastanza energia per essere finalmente catturato dalla debole gravità del minuscolo Mercurio. L’evento avverrà a dicembre del 2025.

VIDEO:

FONTE:

https://www.space.com/bepicolombo-mercury-flyby-photos-june-2023

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Verified by MonsterInsights