lunedì, Maggio 13

Broccoli: ecco quando non andrebbero mangiati

Broccoli: ecco quando non andrebbero mangiati. Esistono alcuni alimenti che, se pur salutari, possono portare alcune conseguenze all’organismo. In questo articolo andremo a valutare i broccoli, scoprendo pro e contro del loro consumo.

I broccoli

I broccoli appartengono alla famiglia delle Brassicaceae, conosciute anche con il nome di Crucifere, ovvero delle piante erbacee che si differenziano in base ai diversi climi e continenti. Di questo alimento nelle preparazioni gastronomiche viene utilizzata l’infiorescenza immatura. Questo ortaggio è nativo dell’Asia minore, più dettagliatamente nell’area compresa tra Grecia, Turchia, Siria e Cipro. I broccoli furono poi importati in Italia e, a partire già dall’epoca romana, mangiati e molto apprezzati.

Il broccolo è un alimento che possiede dei valori nutrizionali molto buoni, e molte proprietà. Infatti, i broccoli sono pieni di sali minerali tra cui troviamo il calcio, il fosforo, il ferro, il sodio, il potassio, il magnesio, il cloro, il fluoro e lo zinco. Inoltre, possiede moltissime vitamine tra cui la C, la B1, la B2, il PP, il K e la pro-vitamina A.

Il broccolo è un alimento privo di grassi, con pochi zuccheri, proteine e poche calorie, più precisamente un massimo di 25 calorie ogni 100 grammi. Inoltre, possiede un alto contenuto di acqua.

Quando non si devono mangiare i broccoli?

I broccoli, solitamente, non hanno particolari controindicazioni. Ad esempio, anche l’allergia a questo alimento è piuttosto rara. Ciò non vuol dire che non bisogna prestare massima attenzione al loro consumo. I broccoli contengono goitrogeni, ossia delle sostanze che se sovrapposte con il metabolismo dello iodio possono inibire l’attività della tiroide. Questa condizione frenerebbe la formazione di ormoni nelle persone più sensibili.

Tra gli altri effetti indesiderati troviamo anche la fluidificazione del sangue. Per questo motivo chi assume i farmaci anticoagulanti dovrebbe consumare in maniera prudente la quantità di broccoli nella propria dieta, perché innalza la quantità di vitamina K, che può influire con l’azione del farmaco.

Anche le persone che sono affette da grave insufficienza renale dovrebbero prestare attenzione al consumo di broccoli per via dell’alto contenuto di potassio. In questo caso è molto importante osservare le indicazioni del nefrologo.

Un consumo eccessivo di broccoli potrebbe creare fastidi intestinali tra cui gonfiore e meteorismo, effetti del tutto transitori, che tenderanno a sparire dopo poche ore. Se non si fosse abituati a consumare i broccoli si potrebbe inserirli nella propria alimentazione, abituando gradualmente l’intestino.

Broccoli: Consigli di cottura

Si consiglia una breve cottura a vapore così di aumentare la misura bio-disponibile di sulforafano. Questa è una sostanza molto importante per la nostra salute. Cotture estese, al contrario, ne causerebbero la denaturazione, quindi l’inattivazione. Per questo sarebbe meglio evitare la bollitura, soprattutto prolungata dei broccoli, poiché si guasterebbe troppo il contenuto nutrizionale di tale ortaggio.

FONTE:

https://ildunque.it/2023/01/18/non-mangiare-broccoli-attenzione-ecco-le-conseguenze/?fbclid=IwAR2zGriqPCBygjkxbC3pj27pKVYwS7-L431JYvYIR3UuxQXJamtZLtl7cyA

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