domenica, Maggio 19

Buco nero super-massiccio, il più distante mai osservato

Buco nero super-massiccio, il più distante mai osservato. Il corpo è stato osservato dal telescopio spaziale Webb. Il James Webb Space Telescope ha fatto quindi un’altra sorprendente scoperta, spiando un buco nero supermassiccio attivo, il più profondo nell’universo mai stato registrato fino ad ora.

Il buco nero si trova all’interno di CEERS 1019, una galassia estremamente antica che probabilmente si è formata 570 milioni di anni dopo il big bang. Questa sua datazione la rende più antica di 13 miliardi di anni. I ricercatori sono rimasti molto perplessi nello scoprire quanto fosse piccolo il buco nero centrale dell’oggetto celeste.

Secondo un comunicato stampa della NASA: “questo buco nero arriva a circa 9 milioni di masse solari”, Una massa solare è un’unità equivalente alla massa del Sole nel nostro sistema solare, che è circa 333.000 volte più grande della Terra.

Buco nero

L’agenzia ha reso noto che: “Questo è molto meno grande di altri buchi neri che esistevano anche nell’universo primordiale e sono stati rilevati da altri telescopi. Quei behemoth in genere contengono più di 1 miliardo di volte la massa del Sole e sono più facili da rilevare perché sono molto più luminosi”.

La capacità di mettere a fuoco un buco nero così debole e distante è una caratteristica chiave di Webb, uno strumento che utilizza dei componenti altamente sensibili per rilevare la luce altrimenti invisibile. Rebecca Larson, che ha guidato questa scoperta, è ora ricercatore associato post-dottorato presso la School of Physics and Astronomy del Rochester Institute of Technology, ha spiegato che: “Guardare questo oggetto distante con questo telescopio è molto simile a guardare i dati dei buchi neri che esistono nelle galassie vicine alla nostra”.

I ricercatori non solo hanno individuato questo affascinante buco nero, ma ne hanno anche scoperti altri due nelle vicinanze. Quest’ultimi sembrano essersi formati circa 1 miliardo di anni dopo il big bang, ed erano anch’essi più piccoli rispetto ad altri risalenti allo stesso periodo.

Il buco nero e la galassia CEERS 1019

La relative dimensioni ridotte del buco nero al centro di CEER 1019 sono un mistero per i ricercatori. Non è ancora chiaro come si sia formato un buco nero così piccolo nei primi giorni dell’universo. Infatti, questo periodo era noto per produrre pozzi gravitazionali molto più grandi.

La galassia CEERS 1019 ha altre caratteristiche molto interessanti. Ad esempio, appare come una stringa di tre punti luminosi, piuttosto che una singolare formazione a forma di disco come in molte altre galassie.

Jeyhan Kartaltepe del Rochester Institute of Technology di New York, membro del team CEERS, ha spiegato che: “Non siamo abituati a vedere così tanti dettagli della struttura nelle immagini riprese a queste distanze. Una fusione di galassie potrebbe essere in parte responsabile dell’alimentazione dell’attività nel buco nero di questa galassia, e ciò potrebbe anche portare ad una maggiore formazione stellare”.

Conclusioni

Le galassie appena scoperte stanno ancora producendo nuove stelle, secondo la NASA. E questi risultati, insieme ad altri del sondaggio CEERS, possono portare a scoperte molto interessanti.

Seiji Fujimoto, un Hubble Fellow della NASA all’UT Austin che faceva parte del team dell’Università del Texas ad Austin che ha scoperto 11 nuove galassie, ha specificato che: “Webb è stato il primo a rilevare alcune di queste galassie. Questo, insieme ad altre galassie lontane che potremmo identificare in futuro, potrebbe cambiare la nostra comprensione della formazione stellare e dell’evoluzione delle galassie nel corso della storia cosmica”.

I ricercatori hanno notano anche che il buco nero all’interno di CEERS 1019 potrebbe rimanere il buco nero super-massiccio attivo più distante mai registrato, ma solamente per un breve periodo. La comunità astronomica sta già raccogliendo dati che potrebbero individuare altri buchi neri molto più distanti. Molto probabilmente potrebbe farlo in “poche settimane”, secondo quanto reso noto dalla NASA.

FONTE:

https://edition.cnn.com/2023/07/16/world/webb-supermassive-black-holes-scn/index.html

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Verified by MonsterInsights