domenica, Maggio 19

L’enorme bolla che circonda il sistema solare

L’enorme bolla che circonda il sistema solare. Le immagini ed il video di come appare il nostro sistema solare sono incredibili. La gigantesca bolla si è creata grazie a delle molteplici esplosioni di supernova. I ricercatori, finalmente, sanno come potrebbe essere questo campo magnetico.

L’enorme “superbolla”, larga 1.000 anni luce, circonda il nostro sistema solare. I ricercatori sono riusciti a realizzare la prima mappa 3D del suo campo magnetico.

La bolla

La gigantesca struttura, denominata “Bolla locale”, è una massa cava di plasma caldo diffusa racchiusa da un guscio di gas freddo e polvere, lungo la cui superficie si formano le stelle. Questa è solamente una delle numerose cavità trovate nella Via Lattea.

Le super-bolle sono delle onde d’urto create dalle stelle massicce, che nei loro atti finali esplodono in enormi supernove, un evento che crea l’espulsione di gas e polvere, elementi necessari per far nascere nuove stelle. Altre stelle, col passare del tempo, come la nostra, vagano all’interno delle cavità lasciate da queste esplosioni.

I ricercatori, nonostante abbiano alcune informazioni sulla formazione delle super-bolle, non sono ancora sicuri di come le bolle giganti si evolvano attraverso l’interazione con il campo magnetico della nostra galassia, e di come ciò influisca sulla formazione di stelle e galassie.

La ricerca

Un team di astronomi, che lavora ad un programma di ricerca estivo presso l’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics, per saperne di più ha tracciato il campo magnetico della Local Bubble.

Theo O’Neill, che all’epoca era uno studente universitario in astronomia, fisica e statistica presso l’Università della Virginia, ha spiegato in un comunicato che: “Lo spazio è pieno di queste super-bolle che innescano la formazione di nuove stelle e pianeti e influenzano le forme complesse delle galassie. Apprendendo di più sui meccanismi esatti che guidano la Bolla Locale, in cui il Sole vive oggi, possiamo saperne di più sull’evoluzione e la dinamica delle super-bolle in generale”.

La Via Lattea, come molte altre galassie, è caratterizzato da un campo magnetico che guida dolcemente le stelle, la polvere e il gas in strutture strabilianti. Gli astronomi, attualmente, non sono sicuri di cosa dia origine ai campi magnetici galattici.

Il campo magnetico

Il campo magnetico della Via Lattea, sebbene considerevolmente più debole di quello terrestre, permea tutta la nostra galassia. Il suo alone esterno influenza in maniera leggera la formazione di tutto ciò che lo circonda.

I ricercatori, considerando che la forza del campo magnetico è debole rispetto alla forza di gravità e agisce solo sulle particelle cariche, hanno a lungo omesso il magnetismo dai loro calcoli. Ciò avrebbe senso a breve termine, ma su vaste scale temporali cosmiche, potrebbe trascurare effetti importanti nei loro modelli.

Alyssa Goodman, astronoma dell’Università di Harvard che è stata uno dei mentori del programma di ricerca, ha spiegato che: “Dal punto di vista della fisica di base, sappiamo da tempo che i campi magnetici svolgono un ruolo importante in molti fenomeni astrofisici”.

La ricercatrice continua spiegando che: “Ma lo studio di questi campi magnetici è stato notoriamente difficile. Le simulazioni al computer e le indagini di tutto il cielo di oggi potrebbero finalmente essere abbastanza buone per iniziare davvero a incorporare i campi magnetici in un quadro più ampio di come funziona l’universo. Partendo dai movimenti di minuscoli granelli di polvere fino alla dinamica degli ammassi di galassie”.

I ricercatori, per poter tracciare la mappa del campo magnetico, hanno utilizzato le informazioni raccolte dal telescopio spaziale Gaia dell’Agenzia spaziale europea (ESA). Lo strumento è riuscito a dedurre i confini approssimativi della bolla locale attraverso le concentrazioni della polvere cosmica distante.

Conclusioni

I ricercatori, con i dati raccolti, hanno poi consultato i dati di un altro telescopio spaziale dell‘ESA, Planck. Questo ha mostrato le deboli emissioni di microonde della luce polarizzata dalla polvere. I ricercatori hanno utilizzato la polarizzazione della luce, un indizio chiave del campo magnetico che agisce sulla polvere, per unire insieme i dati in una vasta mappa 3D della superficie della super-bolla.

I ricercatori per creare la loro mappa hanno dovuto fare alcune grandi ipotesi che dovranno testare. In particolar modo, la polvere polarizzata, che si trova sulla superficie della bolla, potrebbe diventare uno strumento prezioso per analizzare la formazione stellare presente nel nostro cortile galattico.

Alyssa Goodman, conclude spiegando che: “Con questa mappa, possiamo davvero iniziare a sondare le influenze dei campi magnetici sulla formazione stellare nelle super-bolle. E del resto, è proprio questo che ci aiuta a comprendere meglio come questi campi influenzano tutti gli altri numerosi fenomeni cosmici”.

VIDEO:

FONTE:

https://www.livescience.com/local-bubble-magentic-field-mapped

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