martedì, Maggio 14

Nettuno: rilevata una misteriosa macchia oscura

Nettuno: rilevata una misteriosa macchia oscura. I ricercatori hanno individuato una grande e misteriosa macchia oscura nell’atmosfera di Nettuno. Questa possiede anche un compagno inaspettatamente luminoso.
L’osservazione è stata effettuata utilizzando il Very Large Telescope dell’Osservatorio Europeo Australe in Cile.

Gli osservatori spaziali come il telescopio spaziale Hubble hanno già osservato tempeste simili a vortici, che appaiono come delle macchie scure, vorticare nell’atmosfera del pianeta blu. Ma questa è la prima volta che un telescopio terrestre ne vede una su Nettuno.

Le nuove osservazioni stanno gettando luce sul fenomeno, informazioni pubblicate in una nuova ricerca sulla rivista Nature Astronomy. L’autore principale dello studio Patrick Irwin, professore di fisica planetaria all’Università di Oxford, ha dichiarato che: “Fin dalla prima scoperta di una macchia scura, mi sono sempre chiesto come realmente fossero queste caratteristiche oscure di breve durata molto sfuggenti”.

Nettuno: i giganti gassosi e le macchie scure

I pianeti gassosi giganti del nostro sistema solare, tra cui Nettuno, sono noti per le macchie scure che appaiono nelle loro atmosfere, come la Grande Macchia Rossa di Giove, una tempesta secolare. Nettuno, il gigante del ghiaccio, ha subito numerose tempeste osservate da Hubble nel corso degli anni. Tutte le tempeste osservate sembrano seguire uno schema di apparizione e scomparsa, durante il corso di due anni. Queste condizioni le rendono molto difficili da studiare. Anche la sonda Voyager 2, una strumento della NASA lanciato negli anni ’70, ha intravisto due tempeste oscure su Nettuno durante il suo sorvolo del pianeta nel 1989.

Le tempeste però sono scomparse ben prima che Hubble potesse osservarle quando ha catturato immagini di Nettuno nel 1994. Questa è stata la più grande tempesta testimoniata dalla Voyager 2, una formazione così grande da poter contenere la Terra.

Nettuno e la tempesta

Le tempeste di Nettuno si comportano diversamente dagli uragani sulla Terra. Le macchie scure sono sistemi ad alta pressione che inizialmente sono stabili e ruotano in senso orario. Mentre gli uragani nell’emisfero settentrionale della Terra sono sistemi a bassa pressione che ruotano in senso antiorario.

Patrick Irwin insieme al suo team hanno cercato di scoprire in primo luogo come si formano queste enormi tempeste su Nettuno. Il pianeta, che ha una tonalità blu dovuta al metano presente nella sua atmosfera, è un mondo ghiacciato con una temperatura media di meno 392 gradi Fahrenheit, quindi meno 235 gradi Celsius, e venti che spostano nuvole di metano ghiacciato attraverso il pianeta a 1.931 chilometri orari.

Nettuno è il pianeta più distante del nostro sistema solare, circa 30 volte più lontano dal Sole della Terra. La distanza presente fa sì che mezzogiorno su Nettuno sembri il crepuscolo sulla Terra. Hubble ha scoperto nuove macchie scure su Nettuno nel 2018, un occasione che ha permesso al team di Patrick Irwin di condurre osservazioni dalla Terra con il Very Large Telescope e lo strumento Multi Unit Spectroscopic Explorer, il MUSE.

Nettuno: la nuova ricerca

Lo strumento consente agli astronomi di osservare l’intero corpo astronomico contemporaneamente in diverse lunghezze d’onda della luce, secondo l’Osservatorio europeo meridionale. L’atmosfera terrestre tende a creare un effetto distorsivo per i telescopi terrestri. Ma il MUSE si affida ad una tecnica chiamata ottica adattiva per catturare immagini più nitide. Gli specchi del telescopio, controllati da un computer, possono effettuare regolazioni in tempo reale, che correggono eventuali distorsioni causate dall’atmosfera terrestre e preservano i dettagli più fini degli oggetti celesti.

I dati catturati dal Very Large Telescope hanno aiutato gli astronomi a determinare che le macchie scure non sono causate da spazi vuoti o da una radura tra le nuvole. Le osservazioni suggeriscono invece che le macchie appaiono come particelle d’aria che si scuriscono e si uniscono sotto il prominente strato atmosferico di Nettuno, dove foschia e ghiaccio si mescolano.

Conclusioni

Lo strumento MUSE ha catturato uno spettro 3D di luce di Nettuno e la sua macchia oscura. Questo ha consentito agli astronomi di studiare la tempesta in dettaglio e di fare un’osservazione non programmata. Il coautore dello studio Michael Wong, scienziato planetario dell’Università della California, Berkeley ha dichiarato che: “Nel processo abbiamo scoperto un raro tipo di nuvola profonda e luminosa, che non era mai stata identificata prima, nemmeno dallo spazio”.

L’insolita nuvola è apparsa nell’osservazione come un punto luminoso più piccolo accanto al punto scuro più grande. Entrambi si trovano sullo stesso livello atmosferico. Gli astronomi sono molto incuriositi dalla caratteristica appena scoperta e sperano di saperne di più con le future osservazioni che potranno essere condotte dalla Terra.

Michael Wong conclude spiegando che: “Questo è un sorprendente aumento della capacità dell’umanità di osservare il cosmo. All’inizio potevamo rilevare questi punti solo inviando lì un velivolo spaziale, come la Voyager. Finalmente abbiamo acquisito la capacità di individuarli da remoto con Hubble. La tecnologia ha fatto molto progressi che consentono tutto questo da terra”.

FONTE:

https://edition.cnn.com/2023/08/25/world/neptune-dark-spot-scn/index.html

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