domenica, Maggio 19

Lander giapponese: Slim si riattiva e si mette al lavoro

Lander giapponese: Slim si riattiva e si mette al lavoro. Secondo quanto affermato dall’Agenzia spaziale giapponese: “Le operazioni sono riprese!”. La Japan Aerospace Exploration Agency, la Jaxa, domenica scorsa ha ristabilito i contatti con il suo lander lunare. Il velivolo ha iniziato ad analizzare l’ambiente circostante in dettaglio. Inoltre, sta trasmettendo nuove immagini alla Terra.

Il lander sta effettuando delle analisi che potrebbero fornire informazioni alle future missioni, con tempi molto più lunghi, sulla Luna. Il team di ricerca ha reso noto che: “Ora stiamo davvero vedendo la scienza”. Un’immagine, catturata dal piccolo strumento delle dimensioni di una palla da baseball chiamato Sora-Q, mostrava il lander a faccia in giù sulla superficie lunare. Lo strumento è stato espulso da Slim pochi istanti prima dell’atterraggio.

L’allunaggio però è avvenuto con i pannelli solari rivolti lontano dalla luce del Sole e incapaci di generare energia. I ricercatori, vista la situazione, hanno preso la decisione di mettere il lander in modalità di sospensione. Questo ha permesso di risparmiare l’energia rimasta. Lo stand-by è cominciato meno di tre ore dopo l’allunaggio.

lander

Lander lunare giapponese

La tattica utilizzata dal team sembra aver funzionato. Il cambiamento nella direzione della luce solare ha ora “risvegliato” lo strumento. Il team della missione aveva già studiato le immagini del sito di atterraggio. Così facendo aveva individuato delle rocce specifiche nell’area e dato a ciascuna il nome di una razza di cane. Questo per dare apparentemente un’indicazione della dimensione di ciascuna roccia.

Il team, lunedì scorso, ha rilasciato un’immagine ravvicinata di una roccia grigia. che è stata chiamata “barboncino toy”. Potrebbe non essere una fotografia spettacolare, ma l’immagine è stata scattata con la Multi-Band Camera o MBC. Quest’ultima può essenzialmente catturare immagini che rivelano la composizione della roccia.

Lo scienziato lunare della Open University, il dottor Simeon Barber ha spiegato che: “La fotocamera risponde in modo diverso, in diverse lunghezze d’onda, a ciascuno dei minerali presenti in questa roccia”. Ciò consentirà agli scienziati di ricostruire un quadro della storia della Luna. Simeon Barber ha specificato che: “Se il barboncino toy fosse completamente diverso dalle rocce che lo circondano, ciò potrebbe suggerire che sia stato trasportato lì da un evento di impatto. Tutti i dettagli permettono di ricostruire meglio cosa è successo sulla Luna da quando si è formata”.

Conclusioni

Riuscire ad individuare le rocce ed esaminarle in questo modo potrebbe permettere di rivelare sostanze sulla superficie lunare. Elementi che le future missioni potrebbero essere in grado di utilizzare per produrre carburante o fornire acqua.

Simeon Barber conclude spiegando che: “Questa geologia dettagliata è la ciliegina sulla torta. La missione è già un successo nella mia mente. Penso che la progettazione finora sia stata fantastica”. Non è ancora chiaro per quanto tempo lo strumento sarà in grado di funzionare. Infatti, tutto dipende dall’angolazione del Sole e dei pannelli solari.

Il Sole alla fine tramonterà sul lander. Jaxa ha precedentemente avvertito che lo strumento non è stato progettato per sopravvivere ad una notte lunare. Quindi quando la superficie della Luna non è esposta al Sole per circa 14 giorni. Gli ingegneri della missione hanno già raggiunto il loro obiettivo di allunaggio preciso di arrivare entro 100 m dal sito di atterraggio previsto.

FONTE:

https://www.bbc.com/news/science-environment-68131105

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