giovedì, Maggio 16

Osservata la croce di Einstein, una scoperta insolita

Osservata la croce di Einstein, una scoperta insolita. La scoperta fatta offre moltissime opportunità agli astronomi. Tra queste c’è la possibilità di approfondire la nostra comprensione di SN Zwicky. I ricercatori utilizzano una varietà di tecniche e strumenti, noti come “scala della distanza cosmica”, per poter misurare le distanze cosmiche, un compito decisamente complesso.

Le supernove di tipo Ia, presenti nei sistemi binari in cui una stella, una nana bianca, consuma la materia di una stella compagna, spesso una gigante rossa, finché non raggiunge il limite di Chandrasekhar e collassa sotto la sua stessa massa, sono uno strumento particolarmente importante. Questa tipologia di stelle sono in grado di sopraffare, per un periodo breve, tutto ciò che hanno intorno mentre queste si staccano dai loro strati esterni in una grande esplosione.

Croce di Einstein: la scoperta

Ariel Goobar dell’Oskar Klein Center dell’Università di Stoccolma, insieme ad un team di ricercatori provenienti da tutto il mondo, ha recentemente scoperto l’insolita supernova di tipo Ia, SN Zwicky (SN 2022qmx). La scoperta è stata resa nota in uno studio pubblicato sulla rivista Nature Astronomy.

Il team, con una svolta del tutto inaspettata degli eventi, ha scoperto la formazione nota come “anello di Einstein”. Questo è uno strano fenomeno previsto dalla teoria della relatività generale di Einstein, in cui la presenza di una lente gravitazionale in primo piano amplifica la luce proveniente da un oggetto molto distante. Il successo del team nell’osservare due eventi astronomici estremamente rari, che in maniera del tutto casuale coincidevano, è stato significativo.

I ricercatori di varie istituzioni, tra cui l’Oskar Klein Center, il Kavli Institute for Cosmology, il Cahill Center for Astrophysics e altri, hanno collaborato per creare un team. Questo analizza vari fenomeni astronomici, tra cui la cosmologia e l’astrofisica.

La croce di Einstein: i dettagli della ricerca

Il rilevamento iniziale del fenomeno è stato effettuato utilizzando la Zwicky Transient Facility presso l’Osservatorio Palomar in California. Questa struttura prende il nome da Fritz Zwicky, l’astronomo che per primo teorizzò l’esistenza della materia oscura negli anni ’30.

Il team, poche settimane dopo, ha osservato il fenomeno con l’ottica adattiva (AO) presso l’Osservatorio WM Keck in cima a Maunakea, nelle Hawaii, e con il Very Large Telescope (VLT) presso l’Osservatorio del Paranal in Cile. Ariel Goobar insieme ai suoi colleghi, sulla base della luminosità osservata, hanno ipotizzato di osservare un potente effetto di lente.

Le osservazioni successive e le immagini acquisite dal telescopio spaziale Hubble hanno confermato questa teoria, dimostrando che l’effetto di lente a immagini multiple derivava da una galassia situata in primo piano, una formazione che ingrandiva la supernova per ben 25 volte. La scoperta effettuata in maniera del tutto fortuita presenta numerose opportunità per gli astronomi. Tra queste è inclusa la possibilità di studiare SN Zwicky in modo più dettagliato e indagare ulteriormente i misteri delle lenti gravitazionali.

Conclusioni

Ariel Goobar ha spiegato che: “La scoperta di SN Zwicky non solo mette in mostra le notevoli capacità dei moderni strumenti astronomici, ma rappresenta anche un significativo passo avanti nella nostra ricerca per comprendere le forze fondamentali che modellano il nostro universo”.

Le implicazioni di quello che è stato scoperto va al di là di questi due fenomeni. Lo studio delle supernove di tipo Ia, ha portato gli astronomi a rendersi conto che il cosmo si sta espandendo ad un ritmo accelerato. Le osservazioni di SN Zwicky potrebbero aiutare gli astronomi ad affrontare il mistero di ciò che sta guidando questa espansione accelerata.

Joel Johansson, un borsista post-dottorato presso l’Università di Stoccolma e un coautore dello studio conclude spiegando che: “La scoperta potrebbe aiutare gli astronomi a sollevare il velo sulla materia oscura e informare le teorie su come finirà l’universo. L’estremo ingrandimento di SN Zwicky ci offre un’opportunità senza precedenti di studiare le proprietà delle esplosioni di supernova di tipo Ia distanti, formazioni di cui abbiamo bisogno per esplorare la natura dell’energia oscura”.

FONTE:

https://www.thenews.com.pk/latest/1082361-surreal-einstein-cross-spotted-in-space-after-distant-supernova

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Verified by MonsterInsights