giovedì, Maggio 16

Pianeta gigante ghiacciato forse nascosto nel sistema solare

Pianeta gigante di ghiaccio forse nascosto nel sistema solare. Le probabilità sono basse, ma non nulle, che un altro pianeta del sistema solare si nasconda nella nube di Oort. Attualmente ci sono nove corpi presenti nel sistema solare, che sono passati ad otto da pochi anni con la retrocessione di Plutone. Ma cosa potrebbe accadere se un altro mondo si nascondesse nei lontani confini esterni del nostro sistema solare?

I ricercatori ritengono che potrebbero esserci più che semplici comete ai bordi estremi del sistema solare. Questo secondo quanto reso noto dagli astronomi in un nuovo articolo accettato dalla rivista MNRAS Letters. I ricercatori hanno calcolato che esiste una probabilità del 7% che la Terra abbia un altro pianeta vicino nascosto nella nube di Oort. Quest’ultima è una regione sferica in cui sono presenti oggetti ghiacciati e rocce dove risiedono le comete.

La nube di Oort è incredibilmente grande e molto lontana. Il suo confine è decine di migliaia di volte più lontano dal Sole di quanto lo sia la Terra dalla nostra stella. Secondo le simulazioni al computer dei ricercatori, circa una stella su 200-3000, probabilmente, ha anche uno di questi lontanissimi pianeti.

Il pianeta gigante di ghiaccio

Secondo quanto affermato da Nathan Kaib, coautore del nuovo studio e astronomo presso il Planetary Science Institute, “è del tutto plausibile che il nostro sistema solare abbia catturato un altro pianeta della nuvola di Oort”. Questi estranei mondi nascosti sono una classe di pianeti che potrebbero sicuramente esistere ma purtroppo hanno ricevuto poca attenzione fino ad oggi. Se c’è un mondo nella nube di Oort, sarebbe quasi sicuramente un gigante di ghiaccio. Quando si formano dei grandi pianeti come lo sono Giove, Saturno, Urano e Nettuno, questi nascono come gemelli.

Il problema è che questi mondi pesanti hanno un’attrazione gravitazionale, una condizione che crea un respingimento reciproco. Le spinte destabilizzano il giovane sistema solare, e talvolta un pianeta può essere spinto fuori, o espulso completamente dal sistema, o forse esiliato ai confini esterni posizionandolo in una particolare orbita, che ne segna il viaggio.

L’autore principale Sean Raymond, ricercatore presso il Laboratorio di astrofisica dell’Università di Bordeaux, ha spiegato che: “I mondi sopravvissuti hanno orbite eccentriche, che sono come le cicatrici del loro passato violento. Ciò significa che non solo il pianeta presente nella nube di Oort in esilio sarebbe molto lontano dalla sua stella, ma anche che la sua orbita sarebbe allungata, molto diversa dal cerchio quasi perfetto che la Terra segue attorno al Sole“.

Il pianeta gigante di ghiaccio: i dettagli

L’immensa distanza è anche il motivo per cui non abbiamo effettivamente visto questo mondo. Se davvero esistesse, sarebbe incredibilmente debole. Sean Raymond, specifica che: “Sarebbe estremamente difficile da rilevare. Se nella nostra nube di Oort esistesse un mondo delle dimensioni di Nettuno, c’è una buona probabilità che non lo avremmo ancora trovato”.

Dello stesso parere è Malena Rice, un’astronoma del MIT non coinvolta in questo studio. La ricercatrice ha spiegato che: “Sorprendentemente, a volte può essere più facile individuare pianeti a centinaia di anni luce di distanza rispetto a quelli che si trovano proprio nel nostro cortile galattico”.

I ricercatori, nonostante le difficoltà, hanno analizzato per decenni la nube di Oort, e la più vicina fascia di Kuiper. Questo nella speranza di trovare l’inafferrabile ipotetico pianeta X. Il pianeta X, noto anche come Pianeta nove, con dispiacere dei fedeli sostenitori di Plutone, è un corpo delle dimensioni di Nettuno che si pensa orbiti a circa 100 miliardi di chilometri dal Sole.

Conclusioni

Gli astronomi del Caltech Mike Brown e Konstantin Batygin hanno già utilizzato le osservazioni di oggetti nella fascia di Kuiper, per dedurre che qualcosa di massiccio, come un pianeta X, deve guidarli nelle disposizioni che vediamo oggi. Questa però è una teoria che deve ancora essere confermata.

Il pianeta della nuvola di Oort di Raymond e del suo team, sfortunatamente, non potrebbe essere lo stesso pianeta X a cui Mike Brown e Konstantin Batygin stavano dando la caccia. Anche se questo presunto mondo situato nella nube di Oort sarebbe molto lontano e avrebbe un’orbita eccentrica allungata, le uniche due somiglianze dei pianeti ipotizzati.

“I pianeti della nube di Oort, nelle simulazioni, sarebbero molto più distanti rispetto all’orbita del Pianeta Nove proposta, almeno 10 volte più distanti”, spiega Nathan Kaib. Il ricercatore conclude affermando che: “Le nostre simulazioni non possono posizionare i pianeti su orbite simili al Planet-Nine”. Quindi non sarebbe uno ma ben due mondi che potrebbero aspettare di essere scoperti nel sistema solare esterno, oltre ad altri innumerevoli corpi attorno ad altre stelle. I risultati della ricerca evidenziano quanto resta da scoprire non solo nei sistemi di esopianeti, ma anche nel nostro sistema solare, secondo quanto affermato da Malena Rice.

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