Scoperte 3 lune precedentemente sconosciute. Queste orbitano attorno ai pianeti del nostro sistema solare. I ricercatori le hanno scoperte attorno ad Urano e Nettuno, i pianeti più distanti del nostro sistema solare. Una luna è stata avvistata in orbita attorno ad Urano. Questa è la prima scoperta di questo genere in più di 20 anni. Le altre due lune sono situate invece nell’orbita di Nettuno.
Scott S. Sheppard, astronomo presso la Carnegie Institution for Science ha scoperto: “Le tre lune appena scoperte sono le più deboli mai trovate attorno a questi due pianeti giganti di ghiaccio. La scoperta è stata fatta utilizzando telescopi terrestri. È stata necessaria un’elaborazione speciale delle immagini per rivelare oggetti così deboli”.
Le rivelazioni saranno molto utili per le missioni che potrebbero essere pianificate per esplorare più da vicino Urano e Nettuno in futuro. Questa è una priorità per gli astronomi, poiché i pianeti ghiacciati sono stati osservati in dettaglio solo con la Voyager 2 negli anni ’80. Le tre lune sono state annunciate lo scorso 23 febbraio dal Minor Planet Center dell’Unione Astronomica Internazionale.
Le 3 lune
La nuova luna di Urano è la 28esima ad essere osservata in orbita attorno al gigante di ghiaccio. Questa, probabilmente, è anche la più piccola. L’oggetto misura solo 8 chilometri di diametro. La luna, che è stata chiamata S/2023 U1, impiega 680 giorni terrestri per completare un’orbita attorno al pianeta. Il minuscolo satellite, in futuro, prenderà il nome di un personaggio shakespeariano. Una scelta in linea con la tradizione delle lune di Urano che portano tutti nomi letterari.
Scott S. Sheppard ha avvistato la luna di Urano tra novembre e dicembre. La scoperta è avvenuta mentre effettuava osservazioni utilizzando i telescopi Magellano presso l’Osservatorio di Las Campanas in Cile. I telescopi Magellano hanno avuto un ruolo chiave anche nell’aiutare Scott S. Sheppard a trovare la più luminosa delle due nuove lune di Nettuno, S/2002 N5. Mentre il telescopio Subaru, a aiutato a individuare l’altra luna nettuniana estremamente debole, S/2021 N1.
Entrambe le lune, che portano il numero totale dei satelliti naturali di Nettuno a 18, sono state avvistate per la prima volta a settembre del 2021. Negli ultimi due anni le lune hanno richiesto osservazioni di follow-up con diversi telescopi per poter confermare le loro orbite. Scott S. Sheppard ha dichiarato che: “Una volta determinata l’orbita di S/2002 N5 attorno a Nettuno, utilizzando le osservazioni del 2021, 2022 e 2023, la luna è stata fatta risalire ad un oggetto che era stato avvistato vicino a Nettuno nel 2003. Questo era stato perduto prima che potesse essere confermato”.
Le 3 lune: dettagli
La luminosa luna S/2002 N5 ha un diametro di 23 chilometri. Questa impiega quasi nove anni per completare un’orbita attorno a Nettuno. La debole luna S/2021 N1 ha invece un diametro di circa 14 chilometri e completa un’orbita in circa 27 anni. Entrambi gli oggetti alla fine riceveranno nuovi nomi che fanno riferimento alle dee del mare Nereidi della mitologia greca. Nettuno prende il nome dal dio romano del mare, di conseguenza anche le lune del pianeta prendono il nome da divinità marine e ninfe minori.
Trovare tutte e tre le lune ha richiesto dozzine di brevi esposizioni di cinque minuti nel corso di tre o quattro ore in notti differenti. Scott S. Sheppard ha spiegato che: “Poiché le lune si muovono in pochi minuti rispetto alle stelle e alle galassie sullo sfondo, le singole lunghe esposizioni non sono ideali per catturare immagini profonde di oggetti in movimento. Sovrapponendo insieme queste esposizioni multiple, le stelle e le galassie appaiono con scie dietro di loro, e gli oggetti in movimento simili al pianeta ospite saranno visti come sorgenti puntiformi, facendo emergere le lune dietro il rumore di fondo nelle immagini”.
Scott S. Sheppard, analizzando le orbite distanti e angolari delle lune, ha potuto ipotizzare che i satelliti fossero stati trascinati in orbita attorno ad Urano e Nettuno a causa dell’influenza gravitazionale dei pianeti giganti poco dopo la loro formazione. Le lune esterne che orbitano attorno a tutti i pianeti giganti del nostro sistema solare, che sono Giove, Saturno, Urano e Nettuno, condividono configurazioni simili.
Conclusioni
Scott S. Sheppard conclude spiegando che: “Anche Urano, che è inclinato su un lato, ha una popolazione lunare simile a quella degli altri pianeti giganti in orbita attorno al nostro Sole. È Nettuno, che probabilmente ha catturato il lontano Tritone dalla Cintura di Kuiper, un corpo ricco di ghiaccio più grande di Plutone”.
È possibile che alcune delle lune attorno ai pianeti giganti siano frammenti di lune un tempo più grandi. Oggetti che si sono scontrati con asteroidi o comete, finendo così frantumati. Capire come i pianeti giganti hanno catturato le loro lune, potrebbe aiutare gli astronomi a ricostruire i caotici primi giorni del nostro sistema solare.
FONTE:
https://edition.cnn.com/2024/02/28/world/uranus-neptune-new-moons-scn/index.html