giovedì, Maggio 16

Webb: Individuate nuvole vorticose su un pianeta

Webb: Individuate nuvole vorticose su un pianeta. I ricercatori hanno individuato le caratteristiche delle nuvole di silicato nell’atmosfera di un lontano pianeta. L’atmosfera sul pianeta è in costante aumento, miscelazione e movimento. Questo durante tutta la sua giornata che dura 22 ore. Il movimento costante porta il materiale più caldo verso l’alto e spinge verso il basso gli elementi più freddi.

I cambiamenti di luminosità osservati sono talmente drastici che il pianeta è l’oggetto di massa planetaria più variabile conosciuto fino ad oggi. Il team, guidato da Brittany Miles dell’Università dell’Arizona, ha anche effettuato rilevamenti straordinariamente chiari di acqua, metano e monossido di carbonio. Questi erano presenti nei dati di Webb, che ha anche trovato prove di anidride carbonica. Si tratta del maggior numero di molecole mai identificate tutte in una volta su un pianeta al di fuori del nostro sistema solare.

Webb e il pianeta VHS 1256 b

Il pianeta, denominato VHS 1256 b, si trova a circa 40 anni luce di distanza. L’oggetto orbita non attorno ad una ma ben due stelle, su un periodo orbitale di 10.000 anni. VHS 1256 b è circa quattro volte più lontano dalle sue stelle di quanto Plutone lo sia dal nostro Sole. Il che lo rende un ottimo bersaglio per Webb secondo Brittany Miles.

La ricercatrice continua spiegando che: “Ciò significa che la luce del pianeta non si mescolata con la luce delle sue stelle”. Sul pianeta, più in alto nella sua atmosfera, dove le nuvole di silicato si agitano, le temperature raggiungono i 1.500 gradi Fahrenheit (830 gradi Celsius).

Webb, all’interno di quelle nuvole, ha rilevato granelli di polvere di silicato di dimensioni variabili. La coautrice Beth Biller dell’Università di Edimburgo ha spiegato che: “I grani di silicato più fini nella sua atmosfera sono simili a delle minuscole particelle. I granelli più grandi, invece, potrebbero essere più simili a particelle di sabbia calde”.

VHS 1256 b ha una gravità bassa rispetto alle nane brune più massicce. Questo significa che le sue nuvole di silicati possono apparire e rimanere più in alto nella sua atmosfera, un luogo che Webb può rilevare. Un altro motivo per cui i suoi cieli sono così turbolenti è l’età del pianeta. Infatti, in termini astronomici, è piuttosto giovane. Più precisamente sono passati solo 150 milioni di anni da quando si è formato. Il pianeta, molto probabilmente, continuerà a cambiare e raffreddarsi per molti miliardi di anni.

I ricercatori, poiché il pianeta orbita ad una distanza così grande dalle sue stelle, sono stati in grado di osservarlo direttamente. In questo caso non è stata utilizzata la tecnica del transito o un coronografo per acquisire i dati.

Conclusioni

Il team di ricerca ha spiegato che: “Abbiamo identificato i silicati. Ma capire meglio quali dimensioni e forme dei grani corrispondono a determinate tipologie di nuvole richiederà molto lavoro. Questo è solo l’inizio di uno sforzo di modellazione su larga scala, in cui verranno analizzati i dati molto complessi di Webb”.

Sebbene tutte le caratteristiche osservate dal team siano state individuate su altri pianeti altrove nella Via Lattea da altri telescopi, altri team di ricerca, in genere, ne hanno identificate solo una alla volta. Il coautore Andrew Skemer dell’Università della California ha specificato che: “Nessun altro telescopio ha identificato così tante caratteristiche contemporaneamente per un singolo pianeta. Stiamo vedendo molte molecole in un singolo spettro da Webb, elementi che descrivono in dettaglio i sistemi meteorologici e nuvolosi dinamici del pianeta”.

I ricercatori ritengono che ci sarà molto altro da imparare su VHS 1256 b. Secondo Beth Biller “c’è un enorme ritorno di dati nonostante una quantità molto modesta di tempo di osservazione del telescopio. Con solo poche ore di osservazione, abbiamo quello che sembra un potenziale infinito per effettuare ulteriori scoperte”.

Ad esempio cosa potrebbe accadere a questo pianeta tra miliardi di anni? Dal momento che è così lontano dalle sue stelle, col tempo diventerà più freddo e il suo cielo potrebbe passare da nuvoloso a sereno. Il documento del team, intitolato “The JWST Early Release Science Program for Direct Observations of Exoplanetary Systems II: A 1 to 20 Micron Spectrum of the Planetary-Mass Companion VHS 1256-1257 b” sarà pubblicato su The Astrophysical Journal Letters il 22 marzo .

FONTE:

https://www.nasa.gov/feature/goddard/2023/nasa-s-webb-spots-swirling-gritty-clouds-on-remote-planet

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